L’aumento esponenziale del numero di piattaforme televisive, con il successo dei servizi on demanda (VoD), ha spinto l’industria audiovisiva mondiale a cercare nuove strategie e strumenti più efficaci, sia per garantire una risposta adeguata all’aumento della domanda di film e serie tv, sia per ridurre i costi e mantenere un elevato livello di competitività.
Il progetto “Virtuosa”, finanziato dall’Unione europea, cerca di dare risposte valide alle esigenze del settore, proponendo da un lato la virtualizzazione delle risorse di rete e di produzione, dall’altro il ricorso crescente alla tecnologia 5G.
La virtualizzazione permetterà di condividere in varie località gli impianti, le apparecchiature, le risorse e i talenti legati alla produzione multimediale, sostenendo la produzione di media cooperativa dal vivo grazie al trasporto e all’elaborazione in tempo reale di contenuti media live tramite IP fino a 100 Gbit/s tramite rete 5G.
Il progetto “Virtuosa” e la virtualizzazione degli studi
Sostanzialmente, in un primo tempo, i partner di progetto hanno messo assieme apparecchiature, strumenti e prodotti, provenienti da fornitori diversi, ma eseguendo gran parte del lavoro da remoto.
Parliamo di apparecchiature quali videocamere, mixer video, server, multiviewer, mixer audio, analizzatore di media, strumenti di sincronizzazione oraria e di frequenza e dei nodi definiti dal software per elaborazione multimediale.
“La prima fase di questo progetto include l’allestimento di uno studio basato su un protocollo Internet (IP, Internet Protocol), costruito secondo standard di settore (SMPTE ST 2110 e NMOS) e che integra apparecchiature di diversa provenienza”, si legge sul sito del progetto.
Queste apparecchiature sono state raccolte ed integrate tra loro a Monaco di Baviera, presso le strutture dell’Istituto per le tecnologie di trasmissione (IRT, Institut für Rundfunktechnik), per iniziare a lavorare sull’impianto generale.
“L’impianto è l’elemento costitutivo essenziale che impiegheremo per dare vita alla produzione in remoto basata sul 5G, in programma per le future fasi del progetto”, ha spiegato in una nota Markus Berg dell’IRT.
Il 5G nel mondo dell’audiovisivo
I ricercatori ritengono che in questo modo i costi di produzione di contenuti multimediali dal vivo saranno tagliati del 30-40 %, si legge nel comunicato che accompagna i lavori.
L’architettura di rete del progetto impiega infatti la tecnologia IP, la tecnologia di rete definita dal software (SDN, software-defined networking), la virtualizzazione delle funzioni di rete, il calcolo ad alte prestazioni e il cloud computing.
“La virtualizzazione, il processo di creazione di applicazioni, server, sistemi di stoccaggio e reti basate su software o una rappresentazione virtuale di essi, riduce le spese informatiche aumentando l’efficienza”, si legge nella nota che accompagna la presentazione di “Virtuosa”.
Con un sistema di produzione in remoto basato su tecnologie IP e 5G, gli organismi emittenti potranno dunque prepararsi a trasmettere sul campo più velocemente, in modo più efficiente e praticamente ovunque.
Il progetto “Virtuosa” (Scalable Software Defined Network Architectures for Cooperative Live Media Production exploiting Virtualised Production Resources and 5G Wireless Acquisition) si protrarrà fino ad agosto 2021