“Onore al merito a Chi l’ha visto, trasmissione alla quale rivolgo un ringraziamento istituzionale. La seguo da quando facevo le medie. Ad avercene di trasmissioni così”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha reso omaggio all’impegno della storica trasmissione di Rai Tre, intervenendo questa mattina nella Sala della Regina della Camera dei Deputati alla presentazione della Relazione del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. (Guarda il video)
L’evento, moderato dal nostro direttore Raffaele Barberio, e a cui ha partecipato anche la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, ha visto dunque la presentazione della XXI Relazione Semestrale sulle persone scomparse, presentata dal Commissario straordinario del Governo Giuliana Perrotta. (Leggi la Relazione completa, qui la presentazione sintetica con i grafici).
I dati mostrano un incremento del numero dei ritrovamenti, emerge dalla Relazione, a partire dal 2008, le percentuali delle persone rintracciate sono passate da 68% al 75%.
Alcuni dati principali:
- 236.656 le denunce di scomparsa, dal 1974 al 30 giugno 2019;
- 90.000 circa le denunce che riguardano la scomparsa di persone di sesso femminile (rintracciato l’85%, 1.020 ritrovate prive di vita);
- 177.612 le persone ritrovate;
- 59.044 le persone ancora da rintracciare;
- 919 i corpi senza vita ritrovati e non identificati al 30 giugno 2019.
Il ministro Salvini ha sottolineato che il numero delle persone non ritrovate è però ancora molto elevato e che occorre “un approccio più rigoroso per evitare tante scomparse”, oltre al potenziamento dell’ufficio del commissario, con sedi, personale qualificato e poteri.
L’attività del commissario straordinario per le persone scomparse è iniziata 12 anni fa quando, istituzione unica nel suo genere a livello europeo, ebbe il compito di coordinare tutta la materia. L’attività, condotta in stretta collaborazione con prefetture, forze dell’ordine e autorità giudiziaria, ha permesso di creare una banca dati dedicata e un sistema nazionale di ricerca, ha favorito il censimento dei corpi senza nome e l’alimentazione della banca dati nazionale del Dna, ha consentito di identificare anche i corpi di molti migranti naufragati nel Mediterraneo. Nel maggio scorso è stata istituita la Consulta nazionale per le persone scomparse, una rete in cui tutti gli attori coinvolti, comprese le associazioni dei familiari, operano in sinergia.