Il titolo ha perso il 30% del suo valore dall’inizio del 2020 e quindi Orange (ex France Telecom), il principale operatore Tlc francese, ha avviato le procedure per cedere una parte della sua rete in fibra ottica. In particolare, in vendita ci sarebbe la metà della sua rete in fibra nelle aree rurali della Francia. Lo scrive Les Echos, ricordando che l’operatore è l’unico dei quattro player del fisso in Francia che ancora detiene il 100% della sua rete fissa.
Interesse dei fondi specializzati
In vendita ci sarebbero 4 milioni di linee, che potrebbero raggiungere un valore complessivo compreso fra 1,8 e 2 miliardi di euro. Un primo giro di offerte è previsto per lunedì prossimo. Fra i potenziali acquirenti ci sarebbero il fondo infrastrutturale australiano IFM e quello americano I Squared, così come investitori istituzionali francesi (CNP, Credit Agricole Assurances, Caisse des Depots, EDF Invest) e all’estero (GIC a Singapore e il canadese CDPQ).
Sul mercato il 50% di Orange Concessions
Sul mercato andrebbe quindi una parte di Orange Concessions, la società dedicata costituita nel 2019 che gestisce la rete d’accesso FTTP che passa per 4 milioni di abitazioni, tre quarti delle quali ancora da coprire. L’operatore sta realizzando un’infrastruttura open access con contratti pubblici con enti locali francesi.
L’asta ha lo scopo di trovare due investitori pronti a rilevare il 50% del network e si dovrebbe chiudere comunque entro il 29 ottobre.
In borsa perso il 30% da inizio anno
Pesa sulla decisione il crollo in Borsa di Orange che da inizio anno ha lasciato sul terreno il 30% del suo valore. L’operatore guidato da Stéphane Richard messo alle strette deve rivolgersi al mercato per recuperare almeno in parte la liquidità perduta. Quel che è certo è che la domanda da parte di investitori infrastrutturali pronti a spendere non manca.
Lo sanno bene i concorrenti di Orange. A partire da SFR (Altice group), prontamente seguito da Free (Iliad) e Bouygues Telecom, che tutte hanno ceduto quote delle ripsettive infrastrutture di rete a investitori specializzati.
Ad oggi, invece, Orange non ha ancora fatto nulla in questo senso, anche se dispone di asset molto interessanti, in particolare per quanto riguarda le torri mobili.
Ma ora, nonostante la resilienza mostrata durante il periodo della pandemia, il titolo soffre troppo. Di fronte al rimbalzo di Iliad di oltre il 45%, le azioni Orange hanno perso troppo nel 2020, e sono sulla strada di un terzo anno consecutivo di calo. Anche il mercato sembra incoraggiare un’operazione di break up, con il titolo che ha guadagnato l’1,65% sulle indiscrezioni.