L'operazione

Open Fiber, in arrivo l’offerta al rialzo di Macquarie a Enel

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In arrivo prima del Cda di Enel fissato per domani l’offerta vincolante del fondo australiano Macquaire sulla quota del gruppo elettrico in Open Fiber.

È pronta e verrà recapitata prima del Cda di Enel di domani l’offerta del fondo australiano Macquarie Infrastructure Real Asset per la quota del 50% che il gruppo guidato da Francesco Starace detiene in Open Fiber. La nuova proposta, da circa 3 miliardi di euro, segue la manifestazione di interesse presentata lo scorso mese di giugno per il 35/50% di Open Fiber, valutata nel complesso quasi 7 miliardi di euro di enterprise value (equity più debito).

Due diligence fatta

Da allora Enel ha concesso al gruppo australiano una due diligence e successivamente il governo ha impresso un’accelerazione al progetto rete unica, per arrivare a fondere la rete di Tim con Open Fiber. In vista di questa prospettiva e conclusa ora la due diligence, il prezzo messo sul piatto da Macquaire è stato rivisto al rialzo.

L’altro 50% di Open Fiber è in mano a Cdp, che peraltro ha il diritto di prelazione su qualsiasi vendita delle quote di Enel.

Non è comunque detto, secondo una fonte sentita da Reuters, che l’offerta del fondo australiano venga discussa durante il Cda di domani di Enel.

Valore di Open Fiber cresciuto da giugno

Macquaire ha già presentato un’offerta non vincolante al cda di Enel nel giugno scorso, ma quella in arrivo sarebbe un’offerta più articolata e migliorativa. Quanto ai dettagli, come ha scritto ieri il Messaggero, Open Fiber dovrebbe essere valutata intorno agli 8 miliardi di euro (compresi i due del debito), più dunque dei 7,7 miliardi della prima stima.

Forchetta variabile

La forchetta potrebbe variare a seconda dello scenario possibile per lo sviluppo del business. Il migliore prevede la fusione, già preannunciata, tra Open Fiber e la rete di Tim.

Secondo la Reuters, il Governo vuole che Enel assicuri la maggioranza di Open Fibera Cdp in caso di uscita del gruppo elettrico.

In caso di cambio di proprietà di Open Fiber, anche Vodafone e WindTre godono del diritto di prelazione su una quota complessiva di circa il 15%.

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