Un ponte con i più alti standard di sicurezza, bello, realizzato in tempi record – 15 mesi, made in Italy e con le tecnologie di ultima generazione. Il nuovo ponte di Genova è un’opera d’arte hi-tech. In attesa dell’inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio, così ribattezzato, che avverrà oggi alle ore 18:30 con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, conosciamo tutti i suoi segreti tecnologici.
Un’infrastruttura che rappresenta l’immagine dell’Italia che riparte grazie all’industria 4.0, un’opera bandiera del Paese, senza dimenticare la tragedia del crollo del ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 portò via con sé 43 vite. Prima della cerimonia, nella sede della Prefettura di Genova, il presidente della Repubblica incontrerà, in via riservata, i parenti delle vittime.
Nuovo ponte Genova, orgoglio dell’Industria 4.0
Il nuovo ponte di Genova, il ponte San Giorgio, è lungo 1.067 metri sopra il torrente Polcevera, alto 90 metri ed è stato realizzato in 15 mesi di lavoro no-stop al ritmo di 7 giorni su 7 in 20 cantieri contemporanei e paralleli. 40 mestieri e 1184 persone che hanno lavorato sotto terra, in quota, dentro l’impalcato e sopra la soletta, protetti dai più alti standard di sicurezza. 18 pile alte fino a 45 metri che sorreggono l’opera, con i 19 impalcati e i 67mila metri cubi di calcestruzzo.
Bellezza, sicurezza, qualità, ambiente e futuro per una grande opera made in Italy fatta di visione, attenzione e cura dei dettagli.
Acciaio, calcestruzzo e tecnologia, un mix di materia, competenza e intelligenza per una moderna opera d’arte. Il ponte è come la chiglia di una nave, così ha realizzato il progetto Renzo Piano, mentre il ponte è stato costruito da Webuild e Fincantieri.
Sensori ed automazione robotica per un monitoraggio continuo
Il nuovo ponte è stato realizzato dai più alti standard di sicurezza: un viadotto a 4 corsie, due per l’emergenza, e un sistema di sicurezza per garantire super visione del controllo dell’infrastruttura. Sensori ed automazione robotica per un monitoraggio continuo dei livelli di umidità, condenza salina e stato delle saldature contro ogni rischio di corrosione. Ed ancora: moderni robowash progettati dall’Istituto Italiano di Tecnologia che garantiscono pulizia e manutenzione costante. Un sistema di pannelli fotovoltaici, che alimenta a impatto zero, luci e circuiti elettrici del ponte.
Quattro robot per pulire e monitorare il ponte
Il nuovo Ponte di Genova ha quattro “angeli custodi” tecnologici. Sono 4 robot: due per pulire i pannelli fotovoltaici e le barriere di protezione e gli altri due per le ispezioni, in grado di documentare lo stato di ogni centimetro quadrato del ponte e mantenerne documentazione, in modo da cogliere in fase embrionale i segni del degrado, racconta a La Stampa il “papà” dei robot del Ponte San Giorgio.
Ponte Genova, il cantiere no-stop
Un lavoro molto impegnativo portato avanti per circa 420 giorni complessivi dal posizionamento del primo palo alla Consegna al Commissario, oltre 10.100 ore di lavoro, tutti i giorni escluso il solo giorno festivo di Natale e i giorni di blocco dovuti alle condizioni metereologiche proibitive. Dunque, un lavoro senza sosta, anche durante l’emergenza sanitaria del Covid-19.
Luci a led
Un chilometro di luce a led firmato Palazzoli lungo il viadotto Genova San Giorgio. È il contributo della ultracentenaria società elettrotecnica bresciana. Per illuminare queste “gallerie“ che corrono lungo il ponte, l’azienda ha collocato mille delle sue plafoniere serie Rino Led, progettate con l’aiuto delle tecnologie più moderne. L’involucro inossidabile permetterà di resistere alle vibrazioni, alla corrosione e alle atmosfere più aggressive, mentre il vetro temperato consentirà di mantenere la luminosità costante nel tempo. Le plafoniere hanno inserti filettati e connettore rapido e possono essere installate senza essere aperte. La tecnologia led multichip garantisce un’elevata efficienza luminosa fino a 150 lm/W in uscita.
Il docufilm del nuovo Ponte di Genova
Renzo Piano: “Risultato di un lavoro senza sosta con grande collaborazione e alta competenza“
“Questo ponte più che un miracolo è figlio di una tragedia terribile, ed è il risultato di un lavoro senza sosta in un cantiere dove c’è stata grande collaborazione e alta competenza”, ha detto l’architetto Renzo Piano in un’intervista al Corriere della Sera sulla rinascita dell’ex ponte Morandi, ora ponte San Giorgio, che ha progettato.
“Quello di oggi per me è un momento sospeso fra due sentimenti profondi. C’è il cordoglio per le 43 vittime, il lutto che deve ancora essere elaborato, che non è ancora diventato storia. La sofferenza che abbiamo dentro. E c’è l’orgoglio per il lavoro portato a termine dalle 1184 persone che hanno costruito il ponte. Ciascuno di loro ne ha fatto praticamente un metro e hanno diritto ad essere orgogliosi, fieri. Li ho sempre visti con la luce negli occhi, e nessuno ha mai detto no, non si può fare”, ha aggiunto Renzo Piano intervistato da La Stampa.
Il sindaco di Genova: “Opere così dovrebbero essere considerate normali”
“È enorme, è aperto, sembra una portaerei” , ha sottolineato il Sindaco di Genova e Commissario per la Ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci, che in questi due anni, ha più volte parlato in pubblico senza nascondere commozione. A poche ore dall’inaugurazione è focalizzato sugli ultimi dettagli che consentiranno l’apertura al traffico. “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare”, ha affermato Bucci, “si continua a dire che il ponte è stata un’opera straordinaria ma è un errore enorme, noi abbiamo fatto una cosa che dovrebbe essere considerata normale, non penso che due anni siano un tempo eccezionale, penso siano un tempo giusto, anzi avremmo potuto guadagnare altri due o tre mesi se non avessimo avuto le complicazioni dell’amianto e del maltempo”.
Il premier Conte: “Il simbolo di una nuova Italia che si rialza“
“Sarò a Genova per l’inaugurazione del nuovo Ponte Genova San Giorgio”, ha scritto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “da una ferita che resta difficile da rimarginare il simbolo di una nuova Italia che si rialza. Una giornata importante, che racconta il presente e il futuro di un Paese che cambia”.