L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) ha presentato una memoria in audizione alla Camera dei Deputati, davabnti alla Vi Commissione Finanze, contenente alcune considerazioni in tema di mobilità elettrica, con particolare riguardo all’efficienza e alla sostenibilità dello sviluppo del sistema elettrico nazionale.
Il documento è di fatto incentrato sul modo migliore di stabilizzare la rete di distribuzione dell’energia elettrica, evitando “picchi di prelievo” e sfruttando le batterie delle auto elettriche per accumulare elettricità da sfruttare magari in un secondo tempo o in momenti di domanda più alta.
Benefici di una rete smart
“Creare un sistema che sfrutti i momenti in cui la rete è più “scarica” o coniugare la ricarica con la disponibilità locale generazione elettrica da fonti rinnovabili può determinare benefici economici per tutti gli utenti del sistema elettrico, in ragione delle minori necessità di investimento per il potenziamento delle reti attuali finanziati attraverso le tariffe applicate ai clienti”, ha commentato Stefano Besseghini, presidente Arera.
“Su questo argomento forse più che su altri una forte collaborazione interistituzionale permetterà di dare le necessarie risposte per favorire questa apprezzabile trasformazione. L’Autorità assicura la propria piena disponibilità così come la prossima attivazione di tavoli tecnici con i principali soggetti coinvolti per valutare ulteriori interventi regolatori“, ha aggiunto Besseghini.
L’audizione si è svolta in occasione della discussione sulla proposta di legge relativa alle agevolazioni fiscali per l’acquisto dei veicoli elettrici (“Modifiche al decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 (AC 1973)“).
I punti chiave della memoria Arera
Prima di tutto l’Autorità ha suggerito di introdurre lo smart charging, cioè un “sistema di ricarica intelligente” con cui incentivare i rifornimenti elettrici nelle ore e nelle zone più adatte, anche “attraverso l’introduzione di segnali di prezzo o vincoli di quantità”.
In seconda battuta, per evitare distorsioni o limitazioni del settore, “sarebbe utile che gli oneri generali venissero spostati, in tutto o in parte, dalle bollette (alleggerendo quindi anche i prezzi di ricarica delle auto elettriche) alla fiscalità generale”.
L’obiettivo è ridurre il più possibili i “picchi di prelievo contemporanei” e sfruttare al massimo le batterie delle auto elettriche, che potrebbero funzionare da sistemi di accumulo dell’energia elettrica (si pensi allo stoccaggio di quella generata da fonti energetiche rinnovabili ad esempio) con il fine di stabilizzare il sistema e di rilasciare energia quando la domanda cresce.