Oggi, alle 18:30, il Consiglio dei ministri esaminerà la nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza, aprendo così, ufficialmente, la strada che porta alla legge di Bilancio. Tra le priorità del Governo la lotta all’evasione fiscale attraverso soluzioni digitali, come incentivare l’utilizzo della moneta elettronica anche nelle persone anziane. Ma come?
Sul Corriere della Sera si legge che si sta “perfezionando il cashback”, ilricevere, come rimborso, una frazione di quanto speso per chi utilizza i pagamenti digitali. Non uno sconto vero e proprio, perché viene sempre riconosciuto a posteriori, ovvero a spesa effettuata. Ma l’effetto del cashback è paragonabile a uno sconto su un acquisto.
Cashback per pagamenti digitali, come dovrebbe funzionare?
Si dovrebbe intervenire sull’aliquota Iva oggi al 10%, è scritto sul Corsera, quella più comune e che si applica ad esempio ai ristoranti. Come si applicherebbe?
Chi salda con carta di credito, bancomat o un’app alla cassa paga sempre un’Iva del 12%, ma nell’estratto conto dello stesso mese o del mese successivo sarà restituita il 3%. Quindi, a conti fatti, chi rinuncia al contante paga un’Iva più bassa di un punto rispetto a oggi. Le percentuali sono ancora da definire, ma nel Governo c’è la volontà politica di garantire uno sconto per chi sceglie il pagamento elettronico rispetto a chi preferisce il contante.
Conte: ‘Per abbassare l’IVA incrementare i pagamenti digitali’
Sugli incentivi a chi usa la moneta elettronica e su un “patto” con gli italiani per accelerare i pagamenti digitali è intervenuto oggi Giuseppe Conte.
“Sull’Iva c’è un equivoco, il mio obiettivo è quello addirittura di consentire di abbassare l’Iva. Stiamo lavorando e a me piacerebbe portare le bollette, a beneficio di tutti gli italiani, dal 10 al 5%, mi piace che le famiglie meno abbienti abbiano la possibilità di comprare pasta pane, frutta fresca, latte, che adesso è al 4%, all’1%”, ha detto il premier, che ha aggiunto: “Per fare questo dobbiamo incrementare l’utilizzo di mezzi di pagamento alternativi al contante”.
“Dobbiamo quindi”, ha continuato Conte, “fare un piano, io ho parlato di un patto con gli italiani, e per fare questo dobbiamo dare possibilità a tutti, anche chi non può permettersi una carta di crediti o un bancomat, a chi non ha un conto corrente”, ha proseguito il presidente del Consiglio, “di poter accedere a questi mezzi di pagamento, quindi a costo zero e senza provvigioni, alla portata di tutti”. “Il meccanismo e la logica a cui stiamo lavorando”, ha concluso il premier, “è di incentivare, l’obiettivo è indurre gli italiani a utilizzare un sistema” di pagamento “che ci consenta di contrastare l’evasione, il grande obiettivo è pagare tutti per pagare meno”.
Il ‘bonus della Befana’, un ulteriore incentivo
Accanto al cashback si starebbe lavorando anche a un’altra misura ribattezzata ‘bonus Befana‘, ossia un “superbonus” del 19% fino a 2500 euro di spesa: è questa l’ipotesi cui si starebbe lavorando in queste ore. L’entità del bonus, spiegano fonti di governo, dipenderà dalle risorse, ma l’idea è quella di restituire fino a 475 euro ai contribuenti che nell’anno precedente abbiano speso fino a 2500, con carta o bancomat, per spese in alcuni settori che sono più a rischio evasione.
Il Cashback, come farlo diventare davvero la molla per far accelerare i pagamenti digitali in Italia
Nato all’interno dei circuiti di carte di credito statunitensi, il cashback ha raggiunto la sua consacrazione grazie all’avvento dell’eCommerce e dei nuovi circuiti di pagamento digitale. Alcuni sistemi di pagamento garantiscono il rimborso immediato subito dopo l’acquisto con l’app. Il Mef, invece, sta valutando un rimborso, una frazione di quanto speso, da accreditare al consumatore nell’estratto conto dello stesso mese o del mese successivo. Ma per rendere questa misura davvero efficace occorre che tutti i Pos in possesso degli esercenti e dei professionisti garantiscano il cashback, il guadagnare spendendo o risparmiare acquistando con i pagamenti digitali.