La norma che blocca i Comuni ‘No 5G’ è legge dopo la pubblicazione avvenuta oggi in Gazzetta Ufficiale del DL Semplificazioni, che contiene tutte le misure di semplificazione su scavi, microtrincee, antenne 5G già illustrate nella bozza (vedi l’articolo) per rendere più veloce l’iter di realizzazione di posa delle reti in fibra e 5G. Fra queste norme, anche quella che dice no alla possibilità per i sindaci di opporsi all’installazione di antenne e impianti 5G nel loro territorio.
Sindaci non possono dire no al 5G
La nuova legge in materia di antenne e impianti 5G prevede che 6. All’articolo 8, della legge 22 febbraio 2001, n. 36, il comma 6 è sostituito con il seguente: “6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato ai sensi dell’articolo”.
La nuova norma
In altri termini, la nuova norma sul 5G impedisce ai sindaci di vietare l’installazione di impianti e antenne e vieta altresì ai primi cittadini italiani di intromettersi con provvedimenti estemporanei sulla questione dei limiti elettromagnetici che sono regolati con norme dello Stato e fissano, come è noto, soglie molto più basse rispetto alla media europea.
A questo punto, resta da verificare se i circa 500 comuni italiani che si sono in un modo o nell’altro rifiutati di ospitare sul territorio antenne 5G si adegueranno alla nuova normativa, che automaticamente diventa legge.
Cosa faranno adesso i sindaci di grossi comuni come ad esempio Messina e Reggio Calabria, che hanno detto no al 5G, insieme a tutti gli altri comuni riottosi?
La norma parla chiaro, dovranno adeguarsi “posto il corretto insediamento urbanistico minimizzando l’esposizione ai campi elettromagnetici”.
Vedremo come andrà a finire.