La questione ambientale è un argomento ormai dibattuto in ogni Paese. Ovunque si cerca di ragionare sull’emergenza climatica in atto, su come promuovere la green economy e trovare gli strumenti più idonei ed efficaci per il contrasto al global warming. L’economista Jeremy Rifkin si occupa da decenni di tematiche green e ieri ha fatto visita al nostro ministro dell’’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, per parlare di Green new deal in Italia ed in Europa.
Opinionista per i più prestigiosi quotidiani internazionali, tra cui l’americano “New York Times“, il britannico “The Guardian“, lo spagnolo “El Pais“, “L’Espresso” e il tedesco “Süddeutsche Zeitung“, Rifkin è un nome abbastanza noto in Italia.
Nel 2008 è stato consulente per il nostro Ministero dell’Ambiente, l’anno dopo ha partecipato al documentario realizzato da Beppe Grillo e Greenpeace “Terra Reloaded“, mentre nel 2013 ha inviato un videomessaggio alla manifestazione V-Day3 sempre di Grillo.
Stavolta è passato in visita al ministero dell’Economia per manifestare il suo pieno sostegno alle misure italiane a favore della crescita sostenibile ed eco compatibile, condividendo la proposta di scorporo degli investimenti green dal calcolo del deficit strutturale.
“Abbiamo bisogno di un nuovo approccio per sostenere lo sviluppo ambientale. Abbiamo bisogno di più investimenti, da attuare con le modalità suggerite dall’Italia”, ha dichiarato Rifkin, che proprio in questi giorni è in Europa per presentare il suo ultimo libro dal titolo inequivocabile “Green new deal globale” e un sottotitolo ambizioso: “Il crollo della civiltà dei combustibili fossili entro il 2028 e l’audace piano economico per salvare la Terra”.
“Il Green New Deal è essenziale non solo per contrastare il cambiamento climatico ma anche per rilanciare gli investimenti sostenibili. In questo quadro è necessario aumentare e sostenere gli investimenti pubblici e privati, anche introducendo una Golden Rule per assicurare un trattamento più favorevole agli investimenti sostenibili nell’ambito del Patto di Stabilità e Crescita”, ha affermato il ministro Gualtieri.
In occasione dell’approvazione a inizio mese della Nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza), Gualtieri, a proposito di green bond, ha dichiarato: “Il Green New Deal è uno degli assi della manovra, orientando gli investimenti alla transizione e ad una maggiore sostenibilità. Istituiremo un fondo di 50 miliardi e chiederemo di scorporarlo fuori dai paletti del 3%”.
L’idea di base avanzata dal Governo è infatti proprio quella di “emettere dei green bond, dedicati alla sostenibilità e all’ambiente”, vale a dire “titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti green“.