Nel 2020 complessivamente sono state fatte 341 sanzioni per violazione del GDPR, che ammontano ad un totale di 307.923.725 di euro, con dicembre che rappresenta il mese più severo con 148.156.645 di euro (48% del totale). In media, nel 2020 ciascuno dei 30 paesi dello Spazio Economico Europeo ha irrogato 11,3 sanzioni, e ogni Stato ha comminato mediamente 10.264.124 euro di multe. E’ quanto emerge dal “Rapporto statistico 2020, sanzioni privacy in Europa” stilato dall’Osservatorio di Federprivacy.
CNIL in testa per entità sanzioni
Analizzando i dati dei Paesi che hanno condotto i procedimenti sanzionatori, l’autorità più severa in assoluto è risultata quella francese (CNIL), che ha irrogato multe per 138.316.300 milioni di euro, pari al 44,9% del totale complessivo delle nazioni prese in esame. C’è da dire che l’autorità francese ha irrogato soltanto otto sanzioni, ma fra queste c’è stata quella molto salata ai danni di Google da 50 milioni di euro confermata dal Consiglio di stato. L’Italia si colloca al secondo posto per entità complessiva delle sanzioni, pari a 58.176.601 euro, a fronte di 35 procedimenti sanzionatori. A seguire il Regno Unito con 45 milioni, e la Germania con 37,3 milioni.
Autorità spagnola in testa per numero sanzioni
Nella graduatoria invece delle autorità più attive vi sono al terzo posto quella rumena (ANSPDCP) con 26 provvedimenti sanzionatori, seconda quella italiana (GPDP) con 35, e prima quella spagnola (AEPD) con 133 sanzioni comminate.
Il settore più colpito in termini di numero di sanzioni è quello delle telecomunicazioni, mentre in termine di valore economico è quello di internet ed e-commerce.
Trai primi 10 settori più sanzionati il più colpito per numero di procedimenti nel 2020 è stato quello delle telecomunicazioni con 69 multe, seguito da quello dei servizi e da quello del commercio, rispettivamente con 47 e 45 sanzioni, mentre la pubblica amministrazione è stata oggetto di 41 multe delle autorità di controllo.
Guardando però il valore economico complessivo delle sanzioni, il settore più colpito è quello di internet ed e-commerce con 144,9 milioni di euro di multe (pari al 47% del totale), e a seguire quello delle telecomunicazioni con 62,4 milioni di euro, e poi quello di commercio e attività produttive con 38,1 milioni di euro di sanzioni.