Clima

Gas serra, è stata una donna a scoprire i meccanismi del global warming

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In pochi lo ricordano, ma la scoperta del rapporto tra gas serra e surriscaldamento globale fu opera della scienziata americana Eunice Foote. Nel 1856 essere donna comportava l’esclusione dalla vita pubblica e alla scienziata non fu permesso di discutere e presentare i suoi studi. Che scusa abbiamo oggi?

Uno degli effetti principali dell’aumento delle emissioni di gas serra in atmosfera è il progressivo aumento della temperatura media del pianeta Terra. Secondo lo special Report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del 2018: “la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di 0,7 ± 0,2 °C durante il XX secolo”.

Ulteriori report dell’IPCC suggeriscono che, durante il XXI secolo, la temperatura media della Terra potrebbe aumentare ulteriormente, rispetto ai valori attuali, da +1,1 a +6,4 °C in più, a seconda del modello climatico utilizzato

Alla base di questo rapporto diretto tra concentrazione di agenti inquinanti e aumento generalizzato della temperatura media del pianeta ci sono degli studi effettuati più di 160 anni fa da una scienziata, una donna, il cui nome curiosamente circola con difficoltà su studi e articoli.

La scoperta

Nell’estate del 1856, furono lette alla X assemblea annuale dell’Associazione americana per l’avanzamento della scienza (American association for the advancement of science, o AAAS) le memorie della scienziata Eunice Newton Foote, dal titolo “Circostanze che influiscono sul calore dei raggi solari”.

La donna aveva scoperto quali legami diretti intercorrevano tra aumento di gas serra e aumento delle temperature sul pianeta.
Nelle memorie erano spiegati diversi modi di misurare tale fenomeno, tra cui alcuni eseguibili con una pompa d’aria, quattro termometri e due cilindri di vetro.

In questo modo, per la prima volta nella storia, si misurava e comparava scientificamente il riscaldamento dell’aria sotto il sole (in una composizione al 99% di azoto e ossigeno), dell’idrogeno e dell’anidride carbonica con diversi livelli di umidità. Vapore acqueo a parte, l’anidride carbonica si dimostrava già come il gas che “catturava” più calore.

Esclusione e ricordo

I suoi studi, fondamentali per la comprensione del funzionamento dei meccanismi climatici di base relativi al riscaldamento dell’atmosfera a determinate concentrazioni di inquinanti, anticiparono di fatto quelli altrettanto importanti di John Tyndall (considerato il padre della climatologia moderna), pubblicati nel 1859 e a sua volta già teorizzati da Joseph Fourier trent’anni prima.

Il motivo per cui la Foote non ha trovato il medesimo riconoscimento nel mondo scientifico e mediatico, sta forse nel fatto che era una donna. Al tempo, l’AAAS non ammetteva donne (se non in casi eccezionali) e meno che mai dava diritto di parola ad una donna per presentare nuove teorie o confutarne altre.

Le memorie della scienziata, infatti, furono esposte all’Assemblea nel 1856 dal professor Joseph Henry, non da lei in persona.

I suoi studi furono comunque successivamente pubblicati, a partire dalla casa editrice Saratoga Springs di New York, mentre solo nel 2018 le è stato dedicato un intero simposio sul suo lavoro scientifico dall’Università della California, definendo Eunice Foote “la Rosa Parks della scienza”.

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