Se il 60% degli utenti globali di Netflix guarda i contenuti sullo smartphone almeno una volta al mese, e le storie su Instagram, i vlog su YouTube e le clip su TikTok sono i più visti online, allora è davvero arrivato il momento di girare film e serie tv, di breve durata, pensati esclusivamente per lo schermo del cellulare di ultima generazione. Questa è l’idea di Quibi, la piattaforma nata per trasmettere contenuti originali, di 5-10 minuti per episodio, realizzati per essere visti fruiti sul piccolo schermo sia nel formato orizzontale sia in verticale (alla ‘Instagram’). E con l’arrivo degli smartphone 5G la visione sarà più fluida e con bassa latenza.
Jeffrey Katzenberg, fondatore e presidente di Quibi (e prima ancora fondatore della Dreamworks) ha detto: “Stiamo provando a fare qualcosa che sta tra l’improbabile e l’impossibile, e ci sta piacendo molto”. Il lancio è previsto l’anno prossimo negli Usa: l’abbonamento con la pubblicità costerà 5 dollari al mese, senza spot 8 dollari.
Perché Quibi potrebbe essere un successo?
Quibi ha raccolto 1 miliardo di dollari di finanziamenti, tra gli investitori anche una decina di grandi case di produzioni di Hollywood, comprese Disney, MGM e Warner Media. Tra le persone che stanno realizzando o realizzeranno contenuti per la piattaforma mobile ci sono Steven Spielberg (fondatore con Katzenberg della Dreamworks) e i registi degli ultimi due migliori film degli Oscar: Guillermo del Toro e Peter Farrelly. Del Toro realizzerà una serie zombie, Farrelly una commedia di cui non si sa granché e Spielberg una serie horror che si potrà vedere solo di notte.
Quibi ha già chiuso contratti pubblicitari per oltre 100 milioni di dollari, e tra le aziende che hanno pagato ci sono anche Google e Procter&Gamble, che per il primo anno di vita della piattaforma ne saranno partner pubblicitari esclusivi.
Antoine Fuqua, il produttore di #FreeRayshawn, una delle decide di mini-serie che già si sta girando per essere poi trasmesse su Quibi, ha detto al Wall Street Journal: “ho dovuto riaccendere il mio cervello. Il mondo si sta muovendo così velocemente. Hollywood deve lavorare di più per essere davanti”, ha aggiunto. E Quibi è un primo tentativo per rispondere alle nuove esigenze dei millennial.