Una nuova governance della privacy all’interno dell’organigramma di Facebook.
La società di Menlo Park ha nominato il comitato per la privacy nel suo Consiglio di Amministrazione, una misura richiesta ai sensi dell’accordo con i regolatori federali della FTC dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
L’azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato che i membri del comitato sono i direttori Peggy Alford, Nancy Killefer (Presidente) e Robert M. Kimmitt.
Il comitato si riunirebbe ogni tre mesi ed emanerebbe rapporti periodici in tema di privacy.
Facebook e lo scandalo Cambridge Analytica
Lo scandalo privacy legato a Cambridge Analytica, società di cui era venuta in possesso, illecitamente, dei dati di circa 87 milioni di utenti del social network per scopi politici, ha portato Facebook a stringere un accordo di 5 miliardi di dollari con la Federal Trade Commission degli Stati Uniti.
Tale accordo ha richiesto una serie di modifiche alla società, inclusa la formazione del comitato sulla privacy del consiglio di amministrazione, criticato però da alcuni sostenitori della privacy per non aver richiesto cambiamenti più ampi nelle operazioni di Facebook.
Questi rimedi non sono determinanti per cambiare davvero la gestione dei dati degli utenti, per un motivo: la nascita di un comitato interno a Facebook non sarebbe indipendente e non crea automaticamente una gestione nel pieno rispetto della privacy degli iscritti.
Un comitato privacy anche per WhatsApp
La FTC avrebbe chiesto a Facebook di creare un comitato di supervisione della privacy anche WhatsApp, società di messaggistica di proprietà di Zuckerberg dal 2014. Il comitato di sorveglianza sulla privacy degli utenti dovrà essere indipendente e dovrà includere un funzionario responsabile che sarà nominato dalla FTC.
Inoltre, come parte dell’accordo, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg verrà nominato “Compliance Officer” designato dell’azienda, rendendolo personalmente responsabile nel caso Facebook violasse le norme sulla privacy.