La Banca Centrale Europea (BCE) vuole l’euro digitale, tra 4-5 anni, e sta valutando di imporre il tetto massimo di 3mila euro per ogni consumatore ed azienda, per evitare il trasferimento dai conti correnti delle banche commerciali alla BCE.
L’euro digitale, cos’è? Quali i vantaggi?
L’euro digitale sarebbe una forma elettronica di moneta della BCE accessibile a tutti i cittadini e alle imprese – come le banconote, ma in forma digitale – per effettuare i pagamenti in modo rapido, facile e sicuro. Andrebbe ad integrare le monete, non a sostituire l’euro. L’Eurosistema continuerà comunque ad emettere contante.
L’ipotesi di sperimentare l’euro digitale in alcune città, come il Yuan digitale a Shenzhen, in Cina.
Avendo appena chiusa la consultazione pubblica sull’euro digitale, con 8.221 cittadini, imprese e associazioni di settore che hanno risposto al questionario online, un record per le consultazioni pubbliche della BCE, la Banca Centrale Europea sta valutando, insieme alla Commissione europea, tutte le questioni politiche, legali e tecniche per introdurre la nuova moneta elettronica.
La BCE guarda alla Cina e al suo Yuan digitale, in sperimentazione a Shenzhen
“Sarebbe certamente prudente sperimentare l’utilizzo dell’euro digitale in diverse città”, ha detto in un’intervista a Der Spiegel, Fabio Panetta, membro dell’esecutivo della Bce e uomo di punta per il progetto dell’euro digitale, che, come anticipato nelle scorse settimane dalla presidente Christine Lagarde, potrebbe diventare realtà entro i prossimi cinque anni.
Così la BCE guarda alla Cina e al suo Yuan digitale, in sperimentazione a Shenzhen
L’euro digitale pericolo per le banche commerciali?
Una delle questioni più spinose dell’euro digitale è l’impatto sulle banche commerciali: i consumatori aprirebbero un conto corrente digitale presso la BCE, in concorrenza con le banche? Fabio Panetta ha affermato che la Banca centrale europea non è interessata a competere con le banche commerciali: “Abbiamo esplicitamente e ripetutamente affermato che vogliamo che le banche siano nostri partner, non nostri concorrenti”
L’euro digitale, le garanzie della BCE
La BCE spiega già le garanzie che offrirebbe qualora dovesse introdurre l’euro digitale: “Noi offriremo denaro sicuro, non servizi finanziari”, ha spiegato Panetta.
In concreto i cittadini europei potranno avere un conto in euro digitali direttamente presso la banca centrale europea ma con un limite di deposito che potrebbe essere fissato – ha detto Panetta – ad esempio a 3mila euro, che è già una soglia superiore alle esigenze di cash della maggior parte delle persone. Eventuali somme superiori a questa soglia potrebbero essere soggette a tassi di interesse passivi, in modo da renderle poco attraenti rispetto alle offerte delle banche commerciali. Tutti questi aspetti, ha precisato Panetta, sono tuttavia ancora oggetto di discussione. “La nostra motivazione principale – ha detto – è la digitalizzazione del settore finanziario”. In quest’ottica, un euro digitale offrirebbe un mezzo di pagamento semplice, sicuro e affidabile che sarebbe a costo zero, assicurerebbe la protezione dei dati e sarebbe accettato in tutta l’eurozona.
Le prossime “tappe” dell’euro digitale
“All’inizio dell’estate – ha aggiunto Fabio Panetta, membro dell’esecutivo della Bce – presenteremo i risultati della nostra analisi esplorativa al Consiglio direttivo della Bce, che deciderà se proseguire l’iniziativa. In caso di una risposta positiva, si darà avvio al lavoro volto a individuare l’ambito operativo e la soluzione tecnica da adottare per l’euro digitale. Ci vorranno almeno 18 mesi. Successivamente il Consiglio direttivo della Bce dovrà adottare un’altra decisione, al fine di avviare la fase realizzativa della soluzione prescelta”.
“Oggi un europeo su due preferisce pagare con strumenti digitali”
“I cittadini – ha concluso Panetta – usano sempre meno il contante ed effettuano sempre più pagamenti digitali, al supermercato come online. Oggi un europeo su due preferisce pagare con strumenti digitali, secondo una tendenza in atto da tempo e accelerata dalla pandemia”.
Nel consiglio direttivo della BCE, oltre al presidente Christine Lagarde e il vicepresidente Luis de Guindos, figurano i governatori delle banche centrali nazionali di tutti i paesi dell’UE.
L’euro digitale, una risposta al dominio delle Big Tech
Tutti dovrebbero intendere l’euro digitale come la risposta della Bce ai servizi di pagamento offerti di Apple, Google, PayPal, ecc.., perché non possono dominare anche il settore dei pagamenti digitali
“Non penso proprio che una grande economia come quella dell’euro possa rimanere a guardare mentre le Big Tech e altre banche centrali progrediscono nel campo dei pagamenti digitali”, ha concluso Fabio Panetta, membro dell’esecutivo della Bce.
Qual è il giudizio di Draghi?
Sarebbe interessante conoscere il giudizio del premier incaricato Mario Draghi sull’euro digitale. La consultazione pubblica è stata avviata il 12 ottobre 2020. Draghi ha terminato il suo mandato il 31 ottobre 2019.