Uno dei principali obiettivi di chi ha progettato e messo in atto una campagna di email marketing è far arrivare il proprio messaggio dritto nella casella di posta in arrivo del destinatario. L’inbox è consultata ogni giorno, più volte al giorno, è lì che si concentra l’attenzione della persona.
Tutte le email che non giungono nella casella di posta in arrivo finiscono nello spam, che è come dire finiscono nel cestino, perché non saranno mai lette. Non solo, ogni email che non arriva nella cartella di posta principale dei propri contatti è una potenziale vendita persa.
La Guida di MailUp
Parte da qui la Guida di MailUp alla deliverability, con l’obiettivo di ottimizzare le campagne di email marketing e massimizzare il tasso di recapito delle email che un’azienda invia ai propri utenti (deliverability), in sole 5 azioni.
“La deliverability costituisce da sempre uno degli elementi portanti del DNA di MailUp. Per questo coltiviamo una stretta relazione con i principali provider e le organizzazioni antispam, aderendo ai programmi di feedback loop, rispettando protocolli, autenticazioni e certificazioni”, ha dichiarato Alberto Miscia, Deliverability & Compliance Lead di MailUp.
“In questo ebook abbiamo raccolto le best practice da seguire per garantire una deliverability ottimale – ha aggiunto – impostare una strategia di comunicazione responsabile nei confronti di ogni destinatario e raggiungere il miglior tasso di recapito possibile”.
Ottimizzare la deliverability in 5 passaggi
Le 5 azioni strategiche per ottimizzare la deliverability di una campagna mail ci invitano a fare attenzione ai seguenti punti:
- la qualità del database, con l’avvertimento che la corretta acquisizione dei contatti è il primo, fondamentale, step per costruire una mailing che converte e che garantisce una deliverability ottimale;
- il messaggio da veicolare, perché è il nostro biglietto da visita. È necessario dunque dare importanza anche al design di un’email perché la coerenza e la consistenza di un brand sono elementi che guidano in maniera determinante le decisioni di acquisto;
- l’infrastruttura, dato che la reputazione del mittente è uno dei fattori che più influisce sulla valutazione di un’email e per evitare di essere considerato uno spammer è necessaria un’infrastruttura di invio certificata e IP di qualità;
- le statistiche, in quanto bisogna essere consapevoli che il canale email è usato dalla maggior parte delle aziende perché, oltre ad essere efficace, può essere monitorato in ogni punto, dall’invio alla conversione;
- l’integrabilità, i dati sugli iscritti alle mailing list costituiscono infatti la base per azioni tattiche successive.