L’emergenza climatica impone un nuovo modello di città e di sviluppo urbano. L’aumento dei rifiuti da gestire e trattare, il peggioramento della qualità dell’aria e il suo impatto sulla salute dell’uomo, l’inquinamento dei territori, il consumo di suolo, il traffico sempre più congestionato, gli eccessi nei consumi energetici ed idrici, la scarsa efficienza e manutenzione delle infrastrutture urbane, i servizi pubblici difficilmente accessibili dalla cittadinanza, sono solo alcuni dei problemi che le nostre amministrazioni devono affrontare e che soprattutto i cittadini sentono sulla propria pelle quotidianamente.
Il Report “Ecosistema Urbano 2019”, realizzato da Legambiente e Ambiente Italia, offre al pubblico il quadro generale della salute delle nostre città riferito al 2018, con dati relativi a 104 città d’Italia raggruppati in cinque macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente.
Il centro urbano che ipoteticamente riesce a rispettare tutti i parametri di legge su ogni settore e magari riesce a garantire una buona qualità per ognuno degli indicatori scelti potrebbe raggiungere un punteggio tondo massimo pari a 100.
Sotto i 50 punti, al contrario, si trovano tutte quelle città con indici di scarsa qualità dell’ambiente, degli indici e dei servizi.
A guidare la classifica c’è Trento, che ha ricevuto un punteggio pari a 81.20, seguita al secondo posto da Mantova (80.59) e al terzo da Bolzano (76.40).
Ovviamente, le città sul podio non hanno brillato in maniera omogenea in tutti i settori chiave, ma hanno comunque raggiunto una media elevata grazie agli ottimi risultati certificati in determinati ambiti urbani strategici e comunque accettabili anche nei restanti.
Trento ha raggiunto ottimi punteggi nella raccolta differenziati dei rifiuti, nella qualità del servizio di trasporto pubblico locale, nella capacità di depurazione dell’acqua e nello stato della rete idrica.
Mantova è andata bene sempre nella raccolta differenziata, per le isole pedonali a disposizione dei cittadini, per una bassa dispersione nella rete idrica, per le piste ciclabili.
Bolzano, infine, per l’uso efficiente del suolo pubblico, per la capacità di depurazione delle acque, per il trasporto pubblico e per le piste ciclabili.
Il Rapporto “Ecosistema Urbano 2019” è possibile consultarlo anche in modalità interattiva e online, grazie alle carte del Sole 24 Ore relative ad ogni città in classifica.
Completano la Top Ten Pordenone, Parma, Pesaro, Treviso, Belluno, Oristano, Ferrara. Solo una città del Mezzogiorno nelle prime venti posizioni, che è Cosenza, al 14° posto, dopo Verbania, Reggio Emilia e Bologna, prima di Macerata, Venezia, Cremona, Udine, Biella e Cuneo.
Anche questa ventiseiesima edizione del Report ha posto in evidenza chiaramente la migliore attitudine dei centri urbani medio-grandi italiani ad offrire mediamente una risposta efficace ai problemi dei cittadini e dei territori.
Guardando ai grandi centri urbani, inoltre, si piazza meglio di tutti solo Milano, al 32° posto, con un sorprendente primo posto per la qualità dei trasporti pubblici locali, un secondo posto per il numero di passeggeri dei trasporti pubblici, un altro primo posto per l’uso efficiente del suolo, un sesto posto per la presenza di alberi in città, settimo posto per capacità di depurazione dell’acqua.
Tra le altre grandi città, abbiamo Genova al 73°, Napoli all’84°, mentre Torino e Roma rispettivamente all’88° e all’89° posto. Chiude Palermo al 100° posto.
Tra le aree urbane medio-grandi, infine, con oltre 250 mila abitanti, abbiamo l’ottimo posizionamento di Bologna al 13° posto, di Venezia al 16°, di Firenze al 24°, mentre Verona occupa il 67° posto.
In particolare, Bologna ha ottenuto un buon punteggio per i trasporti pubblici locali e il numero di passeggeri, per il tasso di motorizzazione, per la capacità di depurazione delle acque, per l’uso efficiente del suolo e gli alberi in città.