Una storia d’alienazione ed emarginazione sociale prende vita nella Gotham City degli anni ’80, sotto la regia di Todd Phillips, già entrato nel mito con il suo irriverente “Una notte da Leoni”, e grazie alla straordinaria interpretazione di Joaquin Phoenix. È un viaggio di ribellione esistenziale, quello di ricerca della propria identità, che porta un giovane cabarettista a diventare una delle più temibili menti criminali che la città abbia mai visto.
Vince il leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia la storia di Arthur Fleck e la sua folgorante carriera da Joker.
Arthur Fleck ha una psiche tanto fervida quanto fragile e
vive, emarginato dalla società, in un palazzo fatiscente insieme all’anziana
madre, della quale si prende cura – Vive il desiderio di diventare un comico,
di far ridere le persone e renderle felici, ma ignorato e deriso, calpestato e bullizzato,
decide un giorno di rovesciare violentemente il suo destino, di rispondere alla
strafottenza dei ricchi e di assecondare la sua vera natura.
È quando prende questa decisione che inizia a segnarsi il suo glorioso futuro:
diventare l’eroe metropolitano simbolo della lotta all’oppressiva arroganza.
Il Joker di Joaquin Phoenix, come quelli di Jack Nicholson e Heath Ledger, ha qualcosa di memorabile ed è stato valorizzato sfruttando le pieghe nascoste nella narrazione della DC Comics. L’omonimo personaggio dei fumetti ha potuto essere oggetto di un film a lui interamente dedicato; uscendo persino dall’ombra del suo più acerrimo nemico Batman, Joker ha assunto il ruolo di protagonista carismatico, che conquista i cuori dei concittadini, nello schermo, e degli spettatori e della critica, fuori lo schermo.
Un Leone d’Oro davvero meritatissimo.