Key4biz. La guida autonoma rappresenta una frontiera, industriale e tecnologica. Tecnicamente come si potrebbe aprire la strada alla guida completamente autonoma?
Domenico Angotti. È un tema a cui guardiamo con interesse, come in generale al mondo dei nuovi servizi digitali innovativi che si stanno sviluppando. Sulla guida assistista e autonoma, a livello planetario, si registra una crescita notevole degli investimenti. Ad esempio, case automobilistiche quali Volkswagen, Toyota, Honda, GM hanno annunciato un piano di investimenti dell’ordine dei miliardi di dollari nei prossimi anni. Le principali aspettative della estensione della guida assistita e introduzione di quella autonoma sono:
- Riduzione del numero degli incidenti stradali.
- Diminuzione della congestione del traffico principalmente nelle aree urbane in cui è previsto un crescente addensamento della popolazione mondiale, insieme a un raddoppio del numero dei veicoli nei prossimi 15 anni.
- Viaggio più confortevole, maggior tempo libero e aumento della produttività.
Per esempio,Subaru, attraverso l’utilizzo della guida assistita, ha registrato nelle sperimentazioni una riduzione del 60% della probabilità degli incidenti stradali. Tesla, nel suo Safety Report trimestrale, osserva questo dato: con la guida autonoma avviene un incidente ogni 3,3 milioni di miglia percorse, mentre per la guida convenzionale viene registrato un incidente su 1,4 milioni di miglia.
Key4biz. Questi i benefici. Invece quali sono gli ostacoli da superare?
Domenico Angotti. Sono di natura personale, come la iniziale diffidenza ad affidare ad una macchina il controllo totale del veicolo, ad esempio delegare la scelta di operare un sorpasso stradale senza l’intervento umano. E poi la classica problematica etica della scelta in situazioni estreme di pericolo, con il coinvolgimento di vite umane, su cui ci sono diversi esempi in letteratura. Ma da vincere sono soprattutto le sfide tecnologiche.
Key4biz. Quali sono?
Domenico Angotti. Ad oggi la sperimentazione della guida autonoma ha raggiunto il livello 3 sui 5 stabiliti dalla Society of Automotive Engineers (SAE): ente internazionale di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica. SAE ha definito cinque livelli di guida autonoma che si basano sul maggiore o minore grado di automazione dell’auto, con relativo livello di partecipazione umana alla guida del veicolo. Il passaggio dal livello 3 al 4 prevede la gestione autonoma di alcune operazioni quali l’accelerazione, frenata, cambio di direzione nel traffico: per il livello massimo di automazione, il quinto, la delega alla macchina è totale.
Key4biz. Quali risultati sono emersi dal test effettuato da Open Fiber a Prato sulla viabilità intelligente?
Domenico Angotti. Nell’ambito della sperimentazione 5G del MiSe, insieme al PIN (Polo universitario di Prato), Wind Tre ed ESTRA abbiamo sperimentato l’assistenza al veicolo con il semaforo intelligente, in grado di sfruttare la luce visibile per inviare al guidatore informazioni utili sulla viabilità (dati sullo stato del manto stradale, dati climatici, congestione stradale,) per migliorare la sicurezza a bordo.
L’automobile era connessa al semaforo smart attraverso a luce visibile e il semaforo alla rete 5G con la fibra ottica Open Fiber come abilitante.
È stato un test che ha fornito risultati interessanti grazie all’applicazione della tecnologia VLC (comunicazione a luce visibile) insieme al 5G. Quindi un ottimo esempio di sinergia tra rete in fibra ottica e altri tipi di connettività per abilitare un servizio di viabilità evoluta.
Key4biz. Per la guida autonoma quali sono i driver tecnologici fondamentali?
Domenico Angotti. Se il 5G è una condizione necessaria per lo sviluppo della guida autonoma, lo diventa anche la fibra ottica, essendo un ingrediente fondamentale per lo sviluppo della tecnologia mobile di quinta generazione. La fibra può esistere senza il 5G, ma non il contrario.
Key4biz. Perché?
Domenico Angotti. I requisiti prestazionali della rete 5G in termini di capacità e tempi di risposta possono essere garantiti solo collegando le stazioni radio 5G con una connettività in fibra ottica. Inoltre per soddisfare la crescente domanda del traffico dati sia sul fisso che sul mobile, e in particolare di quello video ad alta risoluzione, 4K e 8K, e dei servizi che richiedono elevata interattività, come ad esempio il gaming online e la realtà virtuale e aumentata, l’infrastruttura FTTH che stiamo realizzando diventa essenziale.
Key4biz. Fibra FTTH un must per l’Italia, perché?
Domenico Angotti. Lo è per recuperare il pessimo posizionamento dell’Italia segnalato nel rapporto 2019 Digital Economy and Society Index (Desi), ovvero l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società relativo ai partner dell’Unione europea: attualmente veniamo posizionati al 24esimo posto, peggio di noi solo Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria. E siamo penultimi nella classifica dedicata alla banda ultraveloce, a 100 Mbps in download.
Key4biz. Secondo lo Studio Idate presentato all’ultima FTTH Conference di Amsterdam, il trend di crescita del nostro Paese in questo settore, (nel periodo settembre 2017- settembre 2018), è il primo in Europa: +43,1% contro una media europea del 15,7%.
Domenico Angotti. Aquesto risultato positivo contribuisce in maniera fondamentale l’ingresso sul mercato wholesale broadband in Italia di Open Fiber, che ad oggi ha portato la fibra ottica ormai a 6 milioni di unità immobiliari.
Key4biz. Stiamo accelerando allora e come si può andare verso la Gigabit society?
Domenico Angotti. Puntando sullo sviluppo della rete in fibra ultraveloce con una velocità a 1Gbps, che garantisce una connessione affidabile e a bassa latenza: caratteristiche non rese possibili dalla connessione mista fibra-rame (indicata con il bollino giallo dall’Agcom) o dalla rete in rame (bollino rosso).
Key4biz. Quali i vantaggi nell’intersecare Fibra ultraveloce e 5G, due reti abilitanti per le tecnologie emergenti e i futuri servizi innovativi?
Domenico Angotti. Come emerge in uno studio condotto recentemente dall’FTTH Council Europe lo sviluppo convergente elle reti FTTH e 5G comporta una riduzione significativa degli investimenti, dal 65 al 96%, in funzione delle aree di copertura considerate (urbano, suburbano, rurale) e il livello di densificazione richiesto per lo sviluppo dei casi di uso (eMBB, massive IoT, applicazioni Mission Critical).
Key4biz. Qual è il sistema di comunicazione che consente ai diversi componenti presenti su una strada digitale di comunicare tra di loro e consentire una viabilità senza incidenti e una piacevole esperienza del viaggio?
Domenico Angotti. L’industria automobilistica sta attraversando una fase di profonda trasformazione tecnologica, grazie alla convergenza di diverse tecnologie di settori adiacenti (CPU e Sensori, Artificial Intelligence e Deep Learing, Image processing, etc.) che abiliteranno livelli di automazione sempre più elevata e affidabile dei veicoli.
V2X, ovvero “Vehicle to Everything”, è il termine generico per il sistema di comunicazione delle auto, dove le informazioni provenienti da sensori e altre fonti viaggiano attraverso collegamenti a elevata larghezza di banda, bassa latenza e alta affidabilità, aprendo la strada alla guida completamente autonoma.
Esistono diversi componenti del V2X, tra cui le comunicazioni veicolo-veicolo (V2V), veicolo-infrastruttura (V2I), veicolo-pedone (V2P) e veicolo-rete (V2N). In questo ecosistema dalle molteplici sfaccettature, le auto parleranno con altre auto, con infrastrutture come i semafori o i parcheggi e con i pedoni via smartphone, fino ad arrivare ai nuovi paradigmi di mobilità avanzata come ad esempio il MaaS (Mobility as a Service). Diversi casi d’uso avranno serie di requisiti diversi che il sistema di comunicazione dovrà gestire in modo efficiente.
Key4biz. E tutti questi dati come vengono codificati e valorizzati?
Domenico Angotti. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale (IA) per interpretare e estrarre valore da questa grande mole di dati. Il computing potrebbe essere a bordo oppure distribuito, in ogni caso la fibra ottica è un asset fondamentale per abilitare la comunicazione veloce e affidabile tra questi centri di elaborazione.
Key4biz. Secondo lei nei prossimi anni saremo a bordo di auto con guida semiautonoma o completamente autonoma?
Domenico Angotti. La diffusione della guida completamente autonoma si potrebbe affermare in un arco temporale molto lungo, si prevede di 50 anni. Nei prossimi anni potrebbe esserci una situazione di transizione con veicoli di diversa natura: tradizionali, con guida assistita e quelli a guida autonoma. E quest’ultimi, secondo degli studi, potrebbero addirittura incidere negativamente sulla congestione del traffico stradale paradossalmente aumentandola, per problemi iniziali legati alla comunicazione tra oggetti e veicoli. E poi ci si interroga su cosa faranno i veicoli a guida autonoma nel momento in cui lasceranno i passeggeri al punto di arrivo … Saranno parcheggiati o continueranno a vagare vuote per le strade come “zombie”?
Key4biz. Invece quale sarà lo scenario quando aumenterà l’adozione della guida autonoma?
Domenico Angotti. Parliamo di uno scenario realizzabile nel lungo periodo. Con l’aumento della penetrazione nel mercato automobilistico dei veicoli a guida autonomala gestione della viabilità sarà più semplice. Per molte persone sembra un futuro lontano o improbabile, ma tra le illustrazioni futuristiche di Arthur Radebaugh pubblicate negli anni ‘50 in Usa sulla rivista Closer Than We Think, alcune visioni non si sono mai concretizzate, in altri casi alcune vignette ritraevano dei contesti tecnologici che si sarebbero realizzati molti anni dopo: ad esempio accedere alla posta elettronica con uno smartphone, la videochiamata su Internet (lo Skype di oggi), lo streaming video e il Video On Demand, la personalizzazione dei contenuti e anche la stessa automobile a guida autonoma.
Oggi la diffusione in larga scala della guida autonoma ci sembra avveniristica e improbabile, ma l’interesse, le sperimentazioni in corso e gli investimenti annunciati sul mercato indicano un trend di sviluppo in fase di progressivo consolidamento, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale, il comfort e la produttività.