Servizi finanziari, automazione, trasporti, manifattura 4.0, robotica, logistica, banche, assicurazioni, servizi professionali, amministrazioni pubbliche, istruzione/formazione, media, telecomunicazioni, servizi ai consumatori, sanità, settore delle costruzioni e infrastrutture, il mondo della trasformazione digitale abbraccia decine di segmenti chiave delle nostre economie e gli investimenti in tecnologie e applicazioni crescono molto rapidamente in tutto il mondo.
Entro il 2023 la spesa in tecnologie e servizi della digital transformation (DX) dovrebbe raggiungere i 2,3 trilioni di dollari a livello globale, secondo stime IDC. Nel nuovo aggiornamento al Report “Worldwide Semiannual Digital Transformation Spending Guide”, i ricercatori hanno calcolato che la spesa globale in DX raggiungerà nei prossimi quattro anni il 53% dell’intero mercato mondiale ICT, con un tasso di crescita annuo (Carg 2019-2023) stimato superiore al 17%.
“E’ la prima volta che la spesa in tecnologie e servizi della trasformazione digitale raggiungerà una quota di maggioranza tra tutti gli investimenti in information and communication technologies, si tratta di un passaggio fondamentale per il nascente ecosistema digitale globale”, ha spiegato in una nota a commento del Report Craig Simpson, Research manager del Customer insights and analysis Group di IDC.
“I settori che cresceranno più rapidamente grazie all’impiego delle tecnologie e dei servizi DX sono quelli finanziari, bancari, assicurativi e della sicurezza, con un tasso annuo del 19%, seguiti dai servizi professionali e il retail, con il 18%, e il settore della Pubblica Amministrazione con il 17,1%”, ha evidenziato in commento ai risultati Eileen Smith, Program vice president Customer insights and analysis Group di IDC.
Il 30% dell’intera spesa mondiale in tecnologie DX è quella destinata all’industria manifatturiera, per sostenere l’impiego dell’automazione, della robotica, dell’intelligenza artificiale, soluzioni che sono stimate raddoppiare di volume entro il 2023.
I mercati più grandi saranno gli Stati Uniti e l’Europa, che assieme rappresenteranno il 54,5% del totale, mentre la Cina da sola varrà il 18,5% e il Giappone il 7%.