Deutsche Telekom ha sperimentato per la prima volta l’utilizzo di una stazione radiobase volante. L’obiettivo è aumentare la copertura mobile in aree remote, ma fra gli utilizzi possibili di una soluzione del genere ci sarebbe anche a copertura 5G senza l’obbligo di coprire il territorio con una rete capillare di antenne. La stazione radiobase in volo potrebbe garantire la copertura di 140 antenne terrestri e tagliare la testa alle proteste dei comitati ‘No 5G’.
Potenziale sostituto di antenne 5G terrestri
La sperimentazione è stata effettuata nel mese di ottobre da Deutsche Telekom in collaborazione con la startup britannica Stratospheric Platforms che hanno pilotato da remoto un aereo a 14mila metri di altezza connesso ad una rete terrestre 4G attraverso un antennone caricato a bordo del velivolo.
La stazione base volante, in grado di coprire un’area di 140 chilometri quadrati, è stata capace di gestire chiamate vocali, il download di dati e la navigazione online da smartphone sulla terra. Una rete stratosferica, ha detto il Ceo di Deutsche Telekom Tim Hoettges “può contribuire a coprire le aree finora difficili da raggiungere finora”, in particolare quindi le aree bianche e bianchissime”.
Ma più in generale, si potrebbe immaginare di mandare in aria le stazioni radio base 5G per evitare di realizzare una rete capillare di antenne sulla terra, spegnendo così alla radice il conflitto con i comitati No 5G.
Antenne volanti vs satellite
Rispetto ai satelliti, le antenne volanti costano meno e sono più veloci ma tenerle in volo crea diversi problemi perché l’autonomia massima delle batterie di un drone è di massimo nove giorni.
I voli di prova di Deutsche Telekom sono stati effettuati nei cieli della Baviera, utilizzando un aereo a elica H3Grob 520 adattato perché Stratospheric Platforms sta ancora sviluppando il suo proprio velivolo senza pilota.
La startup britannica sostiene che la sua “piattaforma” leggera avrà un’apertura alare di 60 metri – come un Boeing 747 – ma peserà appena 3,5 tonnellate e sarà in grado di rimanere in volo per nove giorni.
Utilizzerà un sistema di celle a combustibile a idrogeno privo di emissioni, che può generare molta più energia rispetto alle celle solari. L’antenna di bordo, del peso di 140 chili, sarà in grado di svolgere il lavoro di 200 torri terrestri.
Il primo volo è atteso nel 2022 con implementazione operativa prevista intorno al 2024.
Stratospheric Platforms vuole costruire una fabbrica in grado di produrre fino a 200 aeromobili all’anno.
Startup in cerca di nuovi fondi
La startup è stata fondata nel 2014 e Deutsche Telekom è salita a bordo come investitore due anni dopo e detiene una quota del 38%.
Le startup sta tenendo colloqui con altri potenziali investitori per raccogliere circa 50 milioni di sterline ($ 65 milioni) in un cosiddetto round di finanziamento di serie B. Finora i finanziamenti sono in milioni di sterline a due cifre.
I partner per la sua piattaforma aerea includono Northrop Grumman e Thales. Sta anche lavorando con QinetiQ e altri sul sistema di alimentazione a idrogeno.