L'indagine

Dati personali e privacy, un europeo su due dice no all’advertising

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Nuovo studio sulla protezione dei dati e della privacy in Europa in base al comportamento degli utenti di rete. Il 50% non autorizza l’utilizzo delle proprie informazioni per finalità pubblicitarie e solo il 40% legge le informazioni sulla privacy prima di accedere ad un sito o installare un’app.

I cittadini europei non sono disposti a condividere i propri dati personali in rete. Il 50% circa degli utenti di rete ha affermato di non autorizzare mai l’utilizzo dei propri dati personali per fini pubblicitari, secondo un sondaggio Eurostat.

Il 46% degli intervistati, inoltre, ha detto di aver acconsentito qualche volta, ma solo per la propria posizione geografica, rifiutando il consenso ad altre informazioni.

A leggere cosa c’è scritto nelle pagine online dedicate alla privacy policy, che ci vengono offerte in lettura ogni volta che entriamo in un sito o installiamo un ‘app, è meno del 40% degli europei e solo il 33% di chi naviga cerca informazioni sulla sicurezza di siti web e app.

La media europea di coloro che, in generale, non autorizzano mai l’uso dei propri dati per finalità commerciali è del 50% del campione (composto da cittadini europei tra i 16 ed i 74 anni).

Ad aver risposto in questo modo è stato il oltre il 60% degli utenti provenienti da Olanda e Finlandia (entrambi i Paesi raggiungono quasi il 70%), Danimarca e Germania (meno del 65%), Spagna e Austria.

Sotto la media europea, anche se di poco, l’Irlanda, la Repubblica Ceca, la Svezia, Malta e il Belgio. Agli ultimi posti, invece, sotto il 30%, la Grecia, la Romania e la Bulgaria.

Non ci sono dati per il 2020 relativi a Francia e Italia.

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