“Deflagra la dispersione scolastica. La Dad non funziona più”.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina boccia la didattica a distanza nel giorno in cui le scuole superiori riprendono le lezioni online, con solo tre Regioni che lo consentono in presenza al 50%: Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta.
Azzolina: “Oggi la Dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità”
Intervistata da Rai Radio1 (ascolta l’audio), Azzolina ha detto chiaramente che la dad non può essere la norma, “Io ho voluto la Dad a marzo scorso, ma può essere utile per qualche settimana o mesi. Oggi è evidente che non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.
Lo studio Save The Children/Ipsos: “Rischio abbandono per 34mila studenti. E la Dad non aiuta”
Infatti con la dad è aumentato l’abbandono scolastico, “Il 28% degli studenti ha dichiarato che almeno un loro compagno di classe avrebbe smesso di frequentare le lezioni, dal lockdown di questa primavera ad oggi, con un quarto degli intervistati che ritiene siano addirittura più di 3 i ragazzi che non partecipano più alle lezioni”, il dato emerge dal recente studio di Save The Children/Ipsos.
Azzolina contro i presidenti delle Regioni
La ministra Azzolina si è scagliata, dunque, contro i presidenti delle Regioni, che continuano a preferire la didattica a distanza per gli studenti delle superiori:
“Nelle Regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità”, ha detto Azzolina durante l’intervista, ricordando che le scuole sono sicure, ha detto che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto uno
“Il rischio zero non esiste, ma non esiste in alcun ambito. All’interno delle scuole il rischio è molto basso e lo testimoniano gli studi italiani ed europei. La scuola si è organizzata molto bene. Io ho fatto tutto quello che potevo fare, chiedo a tutti di trattare la scuola non in modo diverso di come si trattano le attività produttive”, ha concluso la ministra, ricordando lo screenig effettuato dal Comune di Firenze nelle prime medie: “su 3.300 studenti, i positivi erano solo 3”.