Il Decreto per la mobilità sostenibile, proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, è finito in Gazzetta Ufficiale e da questo momento in poi sarà possibile per i Comuni procedere alla progettazione e alla realizzazione di ciclovie urbane e altri interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina.
Un’occasione da non lasciarsi scappare, per gli enti locali, ma per gli stessi cittadini, con l’opportunità di sfruttare una dotazione finanziaria complessiva di 137,2 milioni di euro per trasformare la mobilità personale e collettiva in ambito urbano.
Stop inquinamento, avanti con la mobilità dolce
Le nostre città sono ormai al collasso, dal punto di vista dei trasporti e del traffico. La qualità dell’aria è tra le peggiori degli ultimi anni e questo nonostante il lockdown e le restrizioni applicate a seguito della pandemia di Covid-19.
L’85% delle città italiane, negli ultimi cinque anni, ha sempre o quasi sforato i limiti massimi previsti per le concentrazioni di polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e di biossido di azoto (NO2).
Negli ultimi cinque anni l’aria peggiore è stata respirata in Italia dai cittadini di Torino, Roma, Palermo, Milano, Como, Bologna, Trento, Bergamo, Napoli, Brescia, Modena, Taranto, Verona e Udine.
L’inquinamento atmosferico nel nostro Paese fa 60 mila morti premature l’anno.
Il decreto ministeriali punta proprio a ridurre lo strato di smog che sovrasta le nostre città e allo stesso tempo è finalizzato a mitigare i rischi di contagio da Covid-19 evitando i sovraffollamenti dei mezzi di trasporto pubblici.
Senza dimenticare che gli studi internazionali ed italiani che hanno confermato l’esistenza di un legame strettissimo che sussiste tra propagazione del virus e inquinamento ormai sono diversi e sempre più numerosi.
Trasformare la città con una bicicletta
Invece che accalcarsi su un autobus o sotto la metropolitana, è possibile muoversi in città su di una bicicletta, tradizionale o elettrica. Fino ad ora in tanti ci hanno provato, ma a rischio della propria vita.
Gran parte delle nostre città non sono state sviluppate integrando anche piste ciclabili e ciclovie. Eccezioni a parte, i ciclisti hanno sempre avuto una sola opzione: immergersi a proprio rischio e pericolo nel traffico di automobili e veicoli pesanti.
Lo stesso si può dire per chi ama camminare. I nostri centri urbani sono bellissimi, ma non a misura di pedone. Negli ultimi anni si è fatto molto per chiudere strade e piazze del centro, ma il resto dei quartieri esterni non mette in condizioni di sicurezza chi vuole muoversi a piedi.
Con questa nuova misura si spera che le amministrazioni locali provvedano alla realizzazione di ciclovie, ciclostazioni e di percorsi dedicati alle biciclette e dove possibile anche ad altri mezzi della mobilità elettrica e sostenibile, accessibili a tutti e soprattutto sicuri.
Forse in questo modo, le nostre città, potranno aggiungere alle bellezze artistiche ed architettoniche anche il pregio di una mobilità pulita, che unisce il movimento fisico (che è benessere) ad una migliore qualità della vita e dell’aria che respiriamo, al pari di altre capitali europee come Berlino, Parigi, Londra e Barcellona.
Dal prossimo 3 novembre, inoltre, si potrà richiedere il bonus mobilità per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad es. monopattini, hoverboard e segway) ovvero per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale (esclusi quelli mediante autovetture).
I destinatari dei fondi
Le risorse finanziarie saranno destinate a Città Metropolitane, ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana, Provincia o Regione, e ai Comuni con popolazione residente superiore a 50mila abitanti.
In base a quanto deciso nel decreto, in termini di ripartizione dei fondi, alle Regioni del Sud saranno assegnate risorse per 45,9 milioni di euro e alle regioni del Centro-Nord risorse per 87,1 milioni di euro.
A questi importi, si aggiunge un’ulteriore quota di risorse pari a 4,2 milioni di euro, destinata ai Comuni sede legale di un’istituzione universitaria, per consentire la progettazione e realizzazione di ciclostazioni e favorire l’intermodalità dei collegamenti tra i poli universitari e le stazioni ferroviarie.