Il traffico di rete cresce in maniera esponenziale in questi giorni, mettendo sotto pressione i network dopo la crisi coronavirus che ha lasciato a casa 5 milioni di italiani in telelavoro, senza dimenticare tutti i ragazzi orfani della scuola. Intere famiglie a casa 24 ore al giorno, una situazione anomala che aumenta i consumi di banda larga in fasce orarie diurne e serali, soprattutto serali, che normalmente non sono così affollate. E’ per questo che la rete sta mostrando rallentamenti un po’ dovunque, ai quali gli operatori stanno rispondendo.
Picchi di traffico
“Stiamo registrando – ha detto all’Ansa il Chief Technology and Information Officer di Tim, Michele Gamberini – un incremento importante del traffico: sulla rete fissa sale del 100%, un vero e proprio raddoppio rispetto alla situazione precrisi. Sulla rete mobile l’incremento è più contenuto, attorno al 20%, anche se si registra un importante aumento del traffico voce, che non contribuisce ai volumi ma ha importanza nelle relazioni personali. La rete non ha problemi”.
Primi rallentamenti
I primi rallentamenti si sono registrati dopo il decreto dell’8 marzo, che ha messo in telelavoro le regioni del Nord. La situazione è peggiorata rapidamente anche nel resto del paese, di pari passo con le restrizioni sancite dai nuovi provvedimenti del governo.
Ma cos’è che mette sotto pressione le reti?
In primo luogo, sono stati l’aumento della fruizione di video e di gaming nelle ore serali con un aumento del traffico fino al 30%. Un picco di domanda di contenuti video che pesa su tutti i network, fissi e mobili, indipendentemente dalla tecnologia che li sostiene. In altre parole, non soltanto le reti in rame soffrono l’aumento del traffico, ma anche quelle miste fibra-rame FTTC e pure l’FTTH.
Ritarare le reti
Dipende dall’aumento dei pacchetti che viaggiano sulla rete di trasporto della rete, che tutti insieme giungono ad intasare il collo di bottiglia dell’ultimo miglio, per essere poi diramati nelle abitazioni degli italiani. Gli operatori stanno prendendo provvedimenti per ritarare la portata delle reti, allargando i “bocchettoni” che collegano la rete di trasporto con quella di accesso alle case. L’allargamento dei bocchettoni renderà più fluida la navigazione, con un adattamento delle reti alle mutate abitudini delle famiglie dovute all’emergenza del coronavirus.
Nessun rischio blackout
Lo stesso amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi, come riporta Radiocor, tranquillizza nei confronti di un possibile “blackout” dopo i rallentamenti registrati in tutta Italia: la rete di Tim regge al sovraccarico di traffico dovuto all’epidemia di coronavirus e al moltiplicarsi di smart working e telelavoro.