Nei giorni scorsi, l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America (Office of the United States Trade Representative, USTR), membro dell’ufficio esecutivo del Presidente degli Stati Uniti d’America, ha diffuso sia il documento ufficiale del Governo americano per l’analisi dettagliata dello stato della tutela della proprietà intellettuale nel mondo, lo “Special Report 301”, sia la lista mondiale dei siti web e dei punti di vendita fisici (oggi anche porta a porta) in cui avvengono le violazioni del copyright su vasta scala, la “Notorious Markets List”.
Nonostante qualche passo in avanti, in termini di repressone della pirateria audiovisiva e della contraffazione su scala globale, solo per far un esempio, nonostante le tante azioni legali e i pronunciamenti di diversi tribunali, il sito web più popolare al mondo per la pirateria audiovisiva, The Pirate Bay, è ancora online e rappresenta ancora una delle maggiori insidie per l’industria cinematografica e televisiva in generale (e non solo).
“Le autorità governative responsabili dovrebbero indagare sulle segnalazioni di pirateria e contraffazione, con l’obiettivo di perseguire azioni più appropriate contro i mercati pirata e chi si celano dietro il crimine organizzato”, si legge in una nota dell’USTR.
“L’industria cinematografica e televisiva è una comunità che conta milioni di lavoratori, creatori, artisti e innovatori, il cui lavoro quotidiano nel business, come nella creazione e nella narrazione di storie e personaggi, ispira e fa sognare milioni di persone in tutto il mondo”, ha spiegato in una nota a commento del Report Charles Rivkin, il Presidente e CEO della MPAAA (Motion Picture Association of America), l’organizzazione americana dei produttori cinematografici.
“Solo negli Stati Uniti l’industria audiovisiva dà lavoro a 2,6 milioni di persone e ogni giorno contribuisce con centinaia di migliaia di dollari alle economie locali, generando un surplus commerciale calcolato attorno ai 10 miliardi di dollari”.
“Il Rapporto Notorius fa luce sul modo in cui i criminali traggono profitti illecitamente violando la proprietà intellettuale e recando danno economico ai lavoratori del settore. Il documento evidenzia la natura globale del fenomeno pirateria e dimostra l’importanza di un lavoro coordinato di tutti i Governi per la protezione della proprietà intellettuale e dei diritti connessi, promuovendo il commercio legale e proteggendo i creativi”, ha precisato Rivkin.
La lista nera dei “Notorius Markets”, che raccoglie tutte le principali operazioni di oscuramento, chiusura e blocco di siti web e piattaforme illegali, vede in Top Ten i seguenti centri in rete di pirateria globale:
1Fichier.com
BEOUTQ
Bukalapak.com
Carousell.com
Chomikuj.pl
DHgate.com
Firestorm-Servers.com e Warmane.com
FlokiNET
Flvto.biz e 2Conv.com
FMovies.is