Inquinamento

Città italiane nella morsa dello smog, pronto piano del Governo da 850 milioni di euro

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Ministro Costa: “Ogni anno 80.000 persone in Italia sono vittime dello smog”. Nuove misure strutturali per rendere il trasporto urbano meno inquinante, favorire i mezzi pubblici, le piste ciclabili, la riforestazione urbana, più bonus per l'efficientamento energetico e modifica dei sistemi di riscaldamento.

È dalla fine dell’anno che le nostre città sono avvolte da una coltre di smog. Non è una novità, a dirla tutta, perché soprattutto nei mesi invernali le condizioni metereologiche sono favorevoli alle alte concentrazioni di inquinanti nelle aree urbane. Gli agenti inquinanti sono poi il collante perfetto anche per un altro fenomeno naturale che ben conosciamo, la nebbia. Le sostanze chimiche emesse dalle nostre attività quotidiane si legano perfettamente all’umidità dell’aria (effetto “London smog”), aumentandone densità ed estensione del fenomeno (in presenza di alta umidità superiore all’80% e temperature comprese tra -3° e +5°C).

Gran parte delle città di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono immerse in una miscela dannosa di nebbia e smog, con tentativi poco incisivi da parte delle amministrazioni pubbliche locali di ridurre le emissioni di inquinanti altamente nocivi (biossido di carbonio, CO2; polveri sottili, PM10; anidride solforosa SO2; ossidi d’azoto, NOx) con ordinanze contro il traffico automobilistico in città e perentori contrordini quotidiani dettati da temporanei miglioramenti delle condizioni meteo.

Il piano Costa

Il Governo ha annunciato di lavorare ad un piano ambizioso da 850 milioni di euro circa. Ambizioso non tanto per i fondi messi in campo, che sono poca cosa di fronte alle minacce poste dall’inquinamento alla salute, all’ambiente, alla qualità della nostra vita nel suo complesso e alla stessa economia, quanto negli obiettivi da raggiungere a breve termine, tra cui la sostituzione del parco automobilistico nazionale (togliendo di mezzo i veicoli più vecchi ed inquinanti) con mezzi più sostenibili e quasi a zero emissioni.

Ogni anno 80.000 persone in Italia sono vittime dello smog. Anche una sarebbe troppo, ma leggete bene la cifra: 80 mila. Un Paese civile non può assolutamente tollerarlo”, ha scritto ieri sul suo profilo Facebook il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

Noi abbiamo messo in campo una serie di misure contro lo smog, non solo nel Bacino Padano, dove c’è l’epicentro del dramma, ma per tutte le zone d’Italia che sforano i limiti. Non solo blocco delle auto inquinanti – ha precisato Costa – ma anche misure strutturali attraverso incentivi per rendere il trasporto urbano meno inquinante, favorire i mezzi pubblici, le piste ciclabili, la riforestazione urbana, bonus per l’efficientamento energetico e la modifica dei sistemi di riscaldamento (upgrade delle stufe, ad esempio)”.

Ambiti di applicazione delle misure

Quindi bonus per le auto elettriche ed ibride, rottamazione vecchie auto, promozione dei traposti pubblici locali, infrastrutture per la mobilità alternativa (biciclette, micromobilità, aree pedonali), efficienza energetica, sono alcuni dei settori su cui si concentrerà il Governo e il ministero dell’Ambiente nei prossimi mesi. “Questo problema si risolve con un sistema di strumenti, e per vincere questa guerra, perchè di guerra si tratta, serve l’aiuto di tutti: dei comuni e delle regioni, che per legge hanno la competenza di rendere operative queste misure finanziate, e dei cittadini. Bisognerà cambiare alcune abitudini relative ai nostri consumi energetici, trasporti, mobilità. Non dobbiamo peggiorare la nostra vita, ma essere disposti al cambiamento”, ha aggiunto il ministro.

Il Decreto clima voluto da Costa e approvato a fine 2019 si compone di diverse voci, tra cui 450 milioni in tre anni per il contrasto allo smog, per favorire la mobilità pulita e i trasporti pubblici locali, per la mobilità elettrica e la riforestazione urbana.

Altri 400 milioni saranno recuperati a breve e provengono da una vecchia misura del Governo precedente per l’eliminazione del carbone dal nostro mix energetico, per incentivare la micromobilità elettrica (tra cui (segway, monopattini e hoverboard), per promuovere l’efficienza energetica, per rimodulare i nostri sistemi di riscaldamento e mettere al bando le caldaie a gasolio entro il 2024, per ridurre le emissioni di metano e ammoniaca dagli allevamenti intensivi (che si stanno rivelando sempre più una minaccia seria per l’ambiente e la nostra salute).

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