Over 65 digitalizzati, stranieri iperconnessi e boom della Smart TV anche se gli smartphone sono più diffusi delle tv. E’ questo il ritratto dell’Italia nel secondo Rapporto Auditel-Censis ad hoc “Tra anziani digitali e stranieri iperconnessi, l’Italia in marcia verso la Smart TV” presentato oggi alla Camera dei Deputati.
Verso la Total audience
112 milioni di device, lo smartphone sorpassa la televisione e la smart Tv avanza. E’ questo il dato che emerge dal report, che prende in considerazione tutti i device che si trovano nelle case degli italiani e che sono già collegati, e che possono essere visti anche come altrettanti schermi attraverso i quali fruire di programmi televisivi o di altri contenuti audio e video.
Nel 2018 questi schermi sono complessivamente 112 milioni, in crescita dello 0,5% rispetto al 2017, in aumento di 600.000: ogni famiglia ha una media di 4,6 device a disposizione. Si tratta di un andamento che non è uniforme e che vede due grandi vincitori: – gli smartphone, che sono 43 milioni e 600.000, e che quest’anno superano per la prima volta gli apparecchi televisivi, che sono fermi a quota 42 milioni e 300.000.
Smart Tv
E poi le smart Tv e i dispositivi esterni che permettono di collegare al web un teleschermo tradizionale, che sono 6 milioni e 500.000, cresciuti del 20,6% rispetto al 2017. Moltiplicare i device significa anche moltiplicare e differenziare le possibilità e le modalità di fruire di contenuti di comunicazione, migrando tra uno schermo e l’altro, in visioni che avvengono da soli, in compagnia, in soggiorno, in cucina, nella camera da letto, spesso in contemporanea su più schermi e più programmi.
Gli altri schermi
Cinque milioni e 700.000 italiani, pari al 9,7% della popolazione di età superiore ai quattro anni, guardano programmi televisivi live o on demand su schermi diversi dalla televisione, collegandosi a device fissi o mobili. È un valore che cresce negli anni, e che vede come protagonisti soprattutto i minori e i millennials.
“Il rapporto conferma la bontà della scelta di monitorare gli ascolti anche sui device digitali vista la proliferazione degli schermi su cui godere dei contenuti televisivi”, ha detto Andrea Imperiali, presidente di Auditel.
Secondo Giuseppe De Rita, presidente del Censis, “il rapporto mette in luce che il fenomeno della digitalizzazione sta creando un grande processo di democratizzazione della società italiana, infatti, viviamo tutti in uno stesso mondo: quello digitale”.
Per Alberto Barachini, presidente Commissione Vigilanza Rai, “uno dei dati più rilevanti del rapporto è quello riguardante i cittadini stranieri che hanno bisogno e cercano un’integrazione culturale che gli strumenti tecnologici possono dare loro.”
Angelo Cardani, presidente Agcom ribadisce che “il rapporto evidenzia come il bisogno di connettersi sia aumentato esponenzialmente e questo sta spingendo il nostro Paese verso uno sviluppo tecnologico e digitale”.
Secondo Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, si tratta di “un prezioso contributo e ho apprezzato molto la grande attenzione verso gli anziani, le persone sole e i giovani che restano in famiglia. E’ utile, inoltre, per comprendere come cambia l’atteggiamento dei consumatori verso la tecnologia”.
I dati relativi alle dotazioni famigliari e alle fruizioni individuali di device tecnologici, evidenzia il Rapporto, indicano con chiarezza che avere un minore in casa significa avere una forte spinta all’acquisizione e al consumo di media e tecnologie. Quando poi la presenza di almeno un minore si combina con condizioni socio economiche favorevoli, i comportamenti di consumo diventano addirittura anticipatori della società che verrà: è il caso delle 742.000 famiglie pioniere del cambiamento, che rappresentano il 3% delle famiglie italiane e che raddoppiano o, addirittura, triplicano le dotazioni e le fruizioni del resto del Paese.