L’anno scorso il Bonus cultura dei 500 euro ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni è arrivato in ritardo, ma non più di tanto. Come anche nel 2018, l’attivazione del bonus si aveva attorno ad ottobre, ma per il 2020 la situazione si è fatta più critica.
Oltre al taglio della cifra, che non è più di 500 euro, ma di circa 300/350 euro, ai primi di febbraio 2020 ancora i nati nel 2001 non hanno visto accreditata la somma prevista.
A quanto pare, si legge sul blog miuristruzione.it, “il ritardo dell’attivazione del Bonus Cultura è dovuto alla pubblicazione dei vari decreti attuativi che devono autorizzare l’avvio dei fondi all’interno della piattaforma, inoltre, al momento, per quanto riguarda i nati nel 2002 non sono disponibili ancora tutti i fondi per arrivare alla copertura completa”.
La misura approvata nella legge di Bilancio, infatti, prevedeva l’estensione del bonus anche ai nati nel 2002, solo che ci sono appena 160 milioni di euro a disposizione, davvero poco, 80 milioni in meno rispetto al 2019.
L’unica soluzione sembra recuperare tutto ciò che non viene speso, tutto ciò che è avanzato, per racimolare quanto stabilito in manovra, cioè ci si affida al recupero di circa il 15% della somma, che generalmente non è spesa dagli utenti.
Ad oggi, non ci sono ancora aggiornamenti ufficiali sulle date di attivazione dei bonus, ma sui social la situazione è già critica, con un’insoddisfazione dilagante tra i giovani che dovrebbero ricevere i 350 euro per l’acquisto di libri, musica, biglietti per teatri e cinema, in generale per i consumi culturali.
Da parte dei canali social della piattaforma 18 App, c’è l’invito reiterato ad attendere pazientemente: “Ragazz*, non c’è ancora una data ufficiale. Non appena sarà possibile registrarsi, lo comunicheremo sui nostri account ufficiali. Seguite le pagine e non appena ci saranno news UFFICIALI sarete informati in tempo reale”, è scritto su Facebook.
Da parte degli utenti, invece, tra ironia e rabbia, c’è lo sfogo per un ritardo non compreso: “Bonus nel 2044?”, “Siete poco rassicuranti”, “Arriverà con la pensione”, “Sta diventando una barzelletta”.
Intanto, dopo la petizione online di Italia Viva, che ha raggiunto più di 20 mila firme, si aggiunge anche quella spontanea su Change.org avviata da un ragazzo di Torino: “Viste le necessità economiche di molti nel dover acquistare libri in preparazione ai test di ingresso a facoltà universitarie (il cui costo non è trascurabile) e data la presenza dell’accesso a numero chiuso che rende l’acquisto di quest’ultimi fondamentale, si chiede all’attuale ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, e al presidente del consiglio, Onorevole Giuseppe Conte, di velocizzare le tempistiche riguardanti la sottoscrizione del decreto attuativo atto a sbloccare i fondi per la 18app”.