Finalmente negli Stati Uniti si torna a parlare di clima, di emergenza climatica e di un modello di crescita e sviluppo più sostenibile da concertare a livello globale con altri attori. La vittoria alle elezioni presidenziali di novembre di Joe Biden sembra davvero aprire a nuovi scenari sia interni, sia internazionali per la grande nazione americana.
Donald Trump, sempre più isolato, ha deciso di dare avvio alla transizione dei poteri, nonostante non voglia ancora ammettere la sconfitta elettorale, agevolando il passaggio di consegne con i nuovi inquilini della Casa Bianca.
Today, I’m announcing the first members of my national security and foreign policy team. They will rally the world to take on our challenges like no other—challenges that no one nation can face alone.
— Joe Biden (@JoeBiden) November 23, 2020
It’s time to restore American leadership. I trust this group to do just that. pic.twitter.com/uKE5JG45Ts
Biden, intanto, ha annunciato anche i primi nomi della sua squadra di Governo. Oltre a Antony Blinken come segretario di Stato, ci sono Jake Sullivan come consigliere per la sicurezza nazionale e Linda Thomas-Greenfield ambasciatore all’Onu, l’ex presidente della FED Janet Yellen come segretario al Tesoro e l’ex Segretario di Stato John Kerry come inviato speciale del presidente Usa per il clima.
Probabile anche la nomina dell’ex vice direttrice della CIA Avril Haines alla guida degli 007 americani.
Kerry, che è stato ex Segretario generale Usa sotto l’amministrazione Obama, oltre ad essere coordinatore nazionale per le questioni climatiche e ambientali, siederà anche nel Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (National security council, Nsc).
In tal modo per la prima volta nella storia americana, il tema dei cambiamenti climatici diventa questione di sicurezza nazionale.
The work we began with the Paris Agreement is far from done. I'm returning to government to get America back on track to address the biggest challenge of this generation and those that will follow. The climate crisis demands nothing less than all hands on deck. pic.twitter.com/xxfakodQ6d
— John Kerry (@JohnKerry) November 23, 2020
Kerry già da tempo ha approfondito i temi del climate change, dell’emergenza climatica e del surriscaldamento globale, fin da quanto Segretario di Stato ha svolto in prima persona un grande lavoro di rifinitura tra le parti per raggiungere l’accordo sul clima di Parigi.
“La nomina di John Kerry ad inviato speciale del Presidente USA per le questioni climatiche non farà altro che rafforzare la sua azione a livello mondiale, con gli Stati Uniti che potrebbero proporsi come Paese leader nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, favorendo la transizione green globale a livello economico”, si legge in un commento diffuso dal Sierra Club, la più antica (anno di fondazione 1892) e celebre organizzazione ambientalista degli Stati Uniti.