IPCEI

Batterie: al via progetto paneuropeo, ok a 3 miliardi di aiuti di Stato. L’Italia partecipa con 12 aziende

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L’IPCEI dovrebbe sbloccare circa 9 miliardi di euro di risorse private. Obiettivo: realizzare una “catena europea del valore delle batterie”, in grado di produrre celle, moduli e sistemi di accumulo su larga scala. Il nostro Paese ci mette 600 milioni, dovrebbero produrre investimenti per oltre 1 miliardo a livello nazionale.

Partito “il secondo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) a sostegno della ricerca e dell’innovazione nella catena del valore delle batterie.

Si tratta dell’iniziativa paneuropea denominata “European Battery Innovation“, incentrata sulla catena del valore delle batterie, sostenuta con oltre 2,9 miliardi di euro, a cui hanno preso parte 12 Stati membri dell’Unione: Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia.

Le batterie e la sovranità tecnologica dell’Ue

L’investimento, nel suo complesso, dovrebbe sbloccare a sua volta 9 miliardi di euro di risorse private.

Il progetto consentirà la completa realizzazione di una catena di valore pienamente integrata nell’Unione e in grado di produrre celle, moduli e sistemi di batterie su larga scala.

Questo consentirà la riconversione, il riciclo e la raffinazione su scala industriale, coerentemente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles.

Fare squadra per sostenere l’industria nello sviluppo di batterie più sostenibili e innovative è quindi una scelta logica da parte dei governi europei. Il progetto odierno è un esempio di sinergia tra la politica di concorrenza, l’innovazione e la competitività: apre la strada all’innovazione pionieristica, facendo leva su una quantità limitata di risorse pubbliche per attirare investimenti privati e garantendo al contempo distorsioni minime della concorrenza. Le imprese che ricevono l’aiuto dovranno generare ricadute positive in tutta l’Unione europea”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza.

Mercato e autonomia energetica

Un progetto paneuropeo che nelle intenzioni della Commissione contribuirà a rivoluzionare il mercato, oltre a migliorare la nostra autonomia strategica in un settore cruciale per la transizione verde: “Tre anni fa la visibilità dell’industria UE delle batterie era praticamente nulla. Oggi l’Europa è uno dei capofila mondiali del settore, ed entro il 2025 le iniziative della European Battery Alliance daranno vita a un’industria efficiente, in grado di alimentare almeno sei milioni di veicoli elettrici l’anno”, ha evidenziato il Vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile della European Battery Alliance.

 “Realizzando in Europa una catena del valore completa, decarbonizzata e digitale possiamo dare all’industria un vantaggio competitivo, creare posti di lavoro – di cui c’è un gran bisogno – e ridurre la nostra dipendenza dai paesi terzi”, ha affermato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno.

Al progetto contribuiranno direttamente 42 partecipanti, tra cui piccole e medie imprese (Pmi) e startup attive in più Stati membri. I partecipanti lavoreranno a stretto contatto gli uni con gli altri – le collaborazioni previste sono quasi 300 – e con oltre 150 partner esterni.
Tra le imprese più attive troviamo Tesla, FCA, Enel X e BMW.

La partecipazione italiana

L’Italia partecipa all’IPCEI con 12 imprese (Endurance, Enel X, Engitec, FCA Italy, Fiamm, Fluorsid Alkeemia, FPT Industrial, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Manz Italia, Midac, Solvay) e 2 centri di ricerca (ENEA e Fondazione Bruno Kessler).

L’obiettivo del ministero dello Sviluppo economico è “consolidare il proprio presidio innovativo nel campo delle batterie di nuova generazione grazie agli investimenti programmati attraverso questo grande progetto”, si legge in una nota.

L’erogazione di aiuti di stato italiani è stabilità in oltre 600 milioni di euro e dovrebbe produrre investimenti complessivi per oltre 1 miliardo a livello nazionale.

I tre progetti di Enel X

Alla nascente filiera europea delle batterie aderisce anche Enel X, che partecipa al secondo IPCEI con tre progetti diversi: sui caricatori ad alta potenza per veicoli elettrici (HPC), equipaggiati con batterie; sullo sviluppo di software per l’ottimizzazione di grandi sistemi di stoccaggio stazionario; sulle soluzioni per il riciclo delle batterie Li-Ion.

La mobilità elettrica oltre a dare un importante contributo alla decarbonizzazione dei consumi rappresenta l’occasione per lo sviluppo di una filiera italiana per la produzione, lo sviluppo e il riutilizzo delle batterie”, ha spiegato Francesco Venturini, CEO di Enel X. “Con i progetti presentati nell’ambito del secondo IPCEI contribuiamo a migliorare la sostenibilità e l’efficienza dei sistemi di accumulo e la loro integrazione nella rete elettrica, favorendo un modello di economia circolare, in linea con le finalità del Green Deal”, ha aggiunto il CEO Enel X.

Nuovi caricatori, software speciali e riciclo

Il primo progetto, focalizzato principalmente sulla mobilità elettrica, prevede il finanziamento delle fasi di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale di infrastrutture di ricarica ad alta potenza (High Power Charging) integrate con sistemi di stoccaggio di energia.

L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di soluzioni per la ricarica ultra-veloce che rispondano proattivamente all’evoluzione del mercato. Si tratta di un’infrastruttura di ricarica, modulare ed efficiente, è progettata in corrente continua e, attraverso l’integrazione con le batterie, consentirà d’individuare modalità per fornire servizi alla rete.

I software sviluppati con il secondo progetto permetteranno di ottimizzare il dimensionamento degli impianti e l’esercizio delle batterie, massimizzando l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili e l’applicazione dei principi di economia circolare.

L’azienda, infine, svilupperà e testerà, con il suo terzo progetto, soluzioni industriali per la logistica, trasporto, storage, automazione dei processi di smontaggio e riciclo delle batterie a fine vita dei veicoli elettrici, stimabili solo in Italia in circa 60mila tonnellate/anno entro il 2030, e dei grandi sistemi di accumulo per uso stazionario

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