Come è solito fare, in virtù dell’accordo di confidenzialità, non ha svelato dettagli su come stanno andando i colloqui tra Tim e Open Fiber (OF) per valutare le modalità di integrazione delle reciproche reti in fibra ottica. Ma Franco Bassanini, presidente dell’operatore wholesale, questa volta ha spiegato perché l’operazione è “complessa”.
Interpellato da Radiocor, a margine di un incontro sulle città digitali a Roma, il presidente di Open Fiber ha detto: ‘È una partita complessa, perché vi sono molti interlocutori, ma anche perché le soluzioni saranno soggette al vaglio delle autorità di regolamentazione e questa è un’osservazione che qualche volta viene sottovalutata. Le soluzioni devono essere, quindi, valutate positivamente e convenienti per tutti’ ha dichiarato Bassanini.
“E poi”, ha aggiunto,“c’è un’altra ragione che viene spesso sottovalutata se non si rispetta l’accordo di riservatezza che vincola noi, i nostri azionisti e Telecom Italia a non dire nulla perché non si è arrivati ad una conclusione”. Infatti il presidente di Open Fiber ha spiegato che: “qualunque valutazione sullo stato di avanzamento di questo confronto ha conseguenze sui mercati e, in questo caso, riguarda società quotate che sono più di una, da Enel a Tim a Vivendi, ed io osservo rigorosamente l’accordo di riservatezza; vedo che non tutti lo fanno ma sono convinto di avere ragione io”.
Bassanini (Open Fiber): ‘Chiesto al Governo di intervenire per facilitare l’installazione della fibra ottica nei Comuni’
Infine Bassanini ha tracciato il bilancio di Open Fiber e indicato le problematiche che la società incontra nel realizzare nel Paese la rete in fibra ottica a banda ultra larga per offrire una connessione a Internet ultraveloce ai cittadini, alle imprese e alla pubblica amministrazione garantendo così a tutti, anche a chi vive in piccoli Comuni e borghi, parità di accesso ai servizi digitali più evoluti e alle opportunità offerte da un mondo sempre più interconnesso.
“Ad oggi abbiamo raggiunto circa 7milioni di unità immobiliari coperte da rete in fibra ottica”, ha fatto sapere. “Avevamo forse tutti sottovalutato le complessità”, ha raccontato il presidente di Open Fiber: “nelle 271 città dove operiamo come privati non ci sono grandi difficoltà, ma nei circa 7mila Comuni tutto si rivela più complicato”, ha detto Bassanini, “bisogna rispettare una serie di procedure di gara, avere molte più autorizzazioni di quelle che si hanno nelle città. In alcuni casi le amministrazioni comunali sono più collaborative. Per questo abbiamo investito il Governo di intervenire”, ha concluso.