L’industria automobilistica mondiale non gode di ottima salute, negli ultimi anni. Nel 2018 sono state prodotte oltre 71 milioni di autovetture, con un calo del 3,2% sui volumi del 2017. Nel 2019 è stato registrato un ulteriore calo di quasi il 5%.
Il 61% delle auto è prodotto in Asia: il 33% in Cina, il 12% in Giappone, il 6% in India, il 5% in Corea del Sud. La Cina ha prodotto 23,5 milioni di autovetture, in calo per la prima volta da 20 anni (-5%).
Il mercato europeo (vale il 20% di quello mondiale) si mantiene pressoché stabile: la flessione dello 0,1% vale 15 mila vetture in meno. Tra i primi cinque mercati europei, cedono Germania (-0,2%), Regno Unito (-6,8%) e Italia (-3,1%). Situazione opposta per Francia e Spagna, rispettivamente in crescita del 3% e 7%.
Produttività digitale
In questo scenario, l’introduzione di tecnologie e soluzioni per la trasformazione digitale dell’industria automobilistica e dei trasporti a livello mondiale pare scelta obbligata secondo gli esperti. L’adozione delle smart factory da parte del settore automobilistico potrebbe portare ad un incremento degli investimenti di oltre il 60%, entro il 2023, con un conseguente aumento della produttività superiore ai 160 miliardi di dollari, secondo stime Capgemini.
Negli ultimi 18-24 mesi, circa il 30% delle fabbriche del settore è diventato smart, ha quindi introdotto soluzioni per l’industry 4.0, secondo quanto riportato dal nuovo studio pubblicato dal Capgemini Research Institute, dal titolo “How automotive organizations can maximize the smart factory potential”.
Per i prossimi cinque anni, si legge nel documento, il settore automotive ha in cantiere dei piani ambiziosi per convertire un ulteriore 44% delle proprie fabbriche in impianti smart, con la possibilità di registrare un aumento del 62% della percentuale di entrate complessive che il settore prevede di investire nuovamente nelle smart factory.
Entro il 2023, infine, la trasformazione digitale dell’industria automotive potrebbe generare un aumento della produttività compreso tra i 135 miliardi di dollari (scenario medio) e i 167 miliardi di dollari (scenario ottimistico): si tratta di un miglioramento annuo del 2,8-4,4% e di un aumento complessivo della produttività del 15,1-24,1% per l’intero settore.
Per implementare ulteriormente tali dinamiche 4.0, è sottolineato nel Report, rimane fondamentale “investire in competenze e coltivare una cultura delle operations data-driven”.
In Italia
In Italia il tema del sostegno all’industria automotive nazionale è sentito dal Governo e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha presieduto questa settimana la riunione del Gruppo di lavoro dedicato proprio a questo argomento.
“Abbiamo preso l’impegno come Governo di accompagnare la transizione energetica e produttiva del settore, partendo dall’analisi degli incentivi alla domanda, per proseguire con quella relativa sia alla produzione sia alla rete infrastrutturale a servizio del mercato”, ha dichiarato in una nota il ministro.
L’obiettivo del ministero, da qui al 2030, è quello di sostenere il processo di transizione in atto nel settore automotive e dei trasporti, che si sta orientando su nuovi standard tecnologici energetici e di mobilità sostenibile.