I veicoli connessi in rete (connected vehicles), che siano automobili o camion, circolano sulle nostre strade già da qualche tempo, ma la vera novità è che stanno arrivano i nuovi modelli con connettività integrata. Secondo il nuovo Report pubblicato da IDC, entro quest’anno arriveranno sul mercato mondiale circa 51,1 milioni di veicoli connessi in rete, mentre entro il 203 ne arriveranno altri 76,3 milioni, con un tasso di crescita annuo che sfiorerà il 17% (Carg 2019-2023).
Un passaggio significativo per il mercato automotive e la smart mobility in generale, perché se prima le automobili, come la gran parte di quelle attualmente in circolazione, si connettevano in rete grazie a componenti installati successivamente la vendita (aftermaket), ecco che stanno arrivando sul mercato le vetture già predisposte alla connessione (“embedded-factory-installed connected vehicle system”), grazie all’integrazione di fabbrica di sistemi di comunicazione di bordo che consentono all’automobilista di connettersi in rete, fare chiamate di emergenza, comunicare con le infrastrutture stradali su cui viaggia (le smart roads, con i semafori intelligenti, la sensoristica diffusa, gli altri veicoli, primo passo verso la guida autonoma).
Sempre secondo stime IDC, entro il 2023 quasi il 70% dei veicoli in circolazione sulle strade di tutto il mondo saranno connessi in rete grazie a sistemi di comunicazione ‘embedded’, cifra che potrebbe arrivare al 90% negli Stati Uniti.
Un altro studio, pubblicato da Market Insights Reports, stima invece il valore del mercato delle auto connesse in rete nel panorama “smart transportation”, che potrebbe raggiungere i 190 miliardi di dollari entro il 2023, con una crescita attesa del 184% (visto che nel 2018 il mercato aveva raggiunto un valore globale superiore ai 67 miliardi di dollari).