Il prossimo 20 febbraio a Bruxelles il Primo Ministro Conte, insieme ad altri leader dell’UE si riuniranno per un vertice straordinario sul bilancio dell’UE e dovranno decidere se investire nelle industrie del futuro o in quelle del passato.
Nei giorni scorsi DIGITALEUROPE – l’Associazione delle aziende ICT a livello europeo – rappresentata dal direttore generale Cecilia Bonefeld-Dahl e da 24 associazioni nazionali del settore digitale tra cui Anitec-Assinform ‐ l’Associazione delle imprese ICT di Confindustria – hanno scritto al presidente Charles Michel e ai propri leader nazionali in vista del prossimo Consiglio straordinario europeo del 20 febbraio per chiedere investimenti mirati per guidare la trasformazione digitale, per competere a livello globale e creare posti di lavoro buoni e ben retribuiti.
Purtroppo, guardando all’attuale proposta per il bilancio dell’UE, i fondi stanziati per il digitale sono limitati al 3%. Per rendere l’Italia e l’Europa veramente adatte all’era digitale, DIGITALEUROPE e Anitec-Assinform, insieme alle altre associazioni, hanno inviato le seguenti raccomandazioni:
- Aumentare dal 3% al 10% la quota della spesa di bilancio dell’UE per la trasformazione digitale.
- Espandere in modo significativo il programma Digital Europe da 9,2 miliardi di euro a 25 miliardi di euro per massimizzare l’impatto a breve e medio termine sulla digitalizzazione delle competenze, dell’IA e delle PMI in tutta l’UE.
- Integrare il digitale nel programma quadro Horizon Europe per la ricerca.
- Stanziare spese specifiche per l’innovazione digitale da altri programmi di finanziamento, come la politica agricola comune o la politica di coesione
- Aumentare i finanziamenti complessivi per la ricerca e lo sviluppo dal 2% al 3% del PIL dell’UE.
Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform ha così commentato: “Abbiamo urgente bisogno di aumentare gli investimenti in infrastrutture e competenze per consentire alle nostre aziende di crescere e digitalizzarsi”.
“Il programma Europa digitale proposto dalla Commissione è un buon inizio. – continua Marco Gay – Per la prima volta, si destinano risorse alla creazione delle competenze digitali. Ciò contribuirà a promuovere lo sviluppo a breve termine e l’adozione di importanti tecnologie digitali. Tuttavia, 9,2 miliardi di euro sono molto poco rispetto ad alle concrete esigenze. Non stiamo cercando un aumento del bilancio generale, ma piuttosto una riallocazione delle risorse verso quei settori che promuoveranno la digitalizzazione e prepareranno l’Europa per il futuro”.