Walmart ha confermato che è in trattative per unirsi all’offerta di Microsoft per l’acquisizione delle attività statunitensi di TikTok. Secondo la stampa Usa sarà completata a breve, nel giro di un paio di 48 ore, per una cifra che oscilla fra sui 30 miliardi di dollari. Il prezzo che, secondo il Wall Street Journal, Bytedance avrebbe avrebbe chiesto per le sue attività americane.
L’annuncio della grande catena statunitense arriva subito dopo le dimissioni presentate dal Ceo di TikTok, Kevin Mayer, ad appena tre mesi dalla sua nomina. Una decisione difficile, presa dopo le opposizioni del Presidente Donald Trump, che ha alzato una vera e propria crociata contro l’app cinese, accusata di spionaggio e di fare gli interessi di Pechino. Mayer è stato contrario fin da subito allo spezzatino imposto dalla Casa Bianca.
Walmart, perché TikTok?
Walmart e Microsoft sono già partner in diversi progetti tecnologici, con il rivenditore che utilizza per esempio i servizi di cloud computing del gigante del software.
Il colosso della vendita al dettaglio ha affermato che la sua attività potrebbe trarre vantaggio dal successo di TikTok nell’integrazione all’interno del proprio eCommerce e pubblicità in altri mercati, aiutandolo a raggiungere più clienti online e far crescere il suo mercato di terze parti e le attività pubblicitarie.
Per Walmart la partnership con Microsoft potrebbe non solo soddisfare le aspettative degli utenti di TikTok statunitensi, ma anche soddisfare le autorità di regolamentazione del governo degli Stati Uniti.
Ieri, intanto, il ceo di TikTok, Kevin Mayer, ha rassegnato le dimissioni. In una nota ai dipendenti, Mayer ha spiegato che il contesto politico è «cambiato drasticamente» nelle ultime settimane e che il suo ruolo di ceo sarebbe molto diverso, dopo la cessione delle attività statunitensi di TikTok.
L’interesse di Microsoft
Microsoft ha confermato all’inizio di agosto le trattative per acquistare le attività di TikTok negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. La società ha detto che altri investitori statunitensi sarebbero stati invitati a partecipare in minoranza.
La multinazionale di Redmont avrebbe quindi istituito protezioni per la sicurezza, la privacy e la sicurezza digitale, con un modello operativo che garantisse la trasparenza per gli utenti e un’appropriata supervisione della sicurezza da parte dei governi di questi Paesi.
TikTok: la decisione a breve
Rapporti recenti hanno suggerito che altre società tecnologiche statunitensi potrebbero essere interessate all’acquisizione, tra cui Twitter e Oracle. Proprio Oracle ha il sostegno del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e ha offerto 20 miliardi di dollari, metà in contanti e metà in azioni.
Ma adesso, con l’ingresso di Walmart, le cose potrebbero andare diversamente. La multinazionale americana porta in dote l’amministratore delegato Doug McMillon, che si è recato più volte alla Casa Bianca, e non è un colosso della tecnologia, altro elemento che potrebbe far piacere a Trump ed evitare fastidi antitrust.