Ad alcuni mesi dal rinnovo dei collegi sia di Agcom sia del Garante Privacy si registra una importante presa di posizione politica. Quella di Alessandro Morelli, presidente della commissione Telecomunicazioni della Camera.
“Mi rincresce constatare che quella degli esperti di digitale sia una community ristretta, quindi l’antitesi di quello che dovrebbe proporsi di fare. Questa dovrebbe essere una comunità aperta il più possibile agli italiani e compito delle istituzioni è indubbiamente quello di invogliare tutti quelli che si occupano di questa materia a sensibilizzare i cittadini, creando un sistema che coinvolga non solo una parte della popolazione ma tutti”. Queste le parole di Morelli intervenuto a un convegno sullo sviluppo del 5G organizzato a Montecitorio.
“Comunità significa far sentire il cittadino parte di qualcosa che lo coinvolga, proprio quello che succederà con il 5G, ancora lontano dal pubblico. Se pensiamo alle autorità delle Telecomunicazioni, come Agcom e il Garante della Privacy, oggi è doveroso – ha aggiunto il deputato della Lega – pensare ad un’evoluzione di queste realtà, nate nel millennio scorso e quindi in un’epoca in cui le attuali tecnologie non esistevano. Gestione dei dati e regole, ora tutto deve essere rivisto nell’ottica della comunità, solo così temi come il 5G riusciranno a far breccia sugli italiani, perché a quel punto saremo tutti responsabili di quello che si sta costruendo”, ha concluso Morelli.