Tanta fibra e tanto 5G nel piano Colao appena presentato dal Comitato tecnico scientifico per il rilancio del Paese a Palazzo Chigi. E non poteva essere diversamente, vista la storia di Vittorio Colao, ex Ceo di Vodafone Group e convinto sostenitore del ruolo strategico del digitale per il rilancio del nostro paese. Basti pensare che la parola “digitale” è presente ben 41 volte nelle schede di lavoro finali del documento “Italia 2020-2022” (scarica il documento in PDF) consegnato ieri al Governo.
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5G le proposte di Colao: alzare i limiti di emissione e stop ai sindaci anti 5G
Intanto, aprendo le “schede di lavoro” Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022” la parola 5G compare ben sette volte. Due le principali novità in materia di 5G: da un lato, la proposta di innalzare i limiti di emissione elettromagnetica che nel nostro paese sono i più bassi della Ue; dall’altro, escludere l’opponibilità locale quando i protocolli nazionali vengono rispettati, in altre parole lo stop ai divieti immotivati dei sindaci all’installazione legittima di nuove antenne 5G.
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Fibra, rete unica anche in aree grigie con contributi pubblici e in scuole e ospedali
Per quanto riguarda la copertura in fibra, Colao propone di allargare la copertura con una rete unica anche alle aree grigie non previste dai diversi piani in essere, con contributi pubblici nonché un piano specifico di cablaggio della PA dedicato in particolare a scuole e ospedali.
5G
In dettaglio, si legge nel documento a proposito dello Sviluppo delle reti 5G, il Cts propone di “Adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio, per accelerare lo sviluppo delle reti 5G. Escludere opponibilità locale se protocolli nazionali sono rispettati”.
Cosa propone la task force per il 5G
Il documento indentifica il Contesto italiano:
- “Le reti a banda ultra larga 5G consentiranno alte velocità e ridotte latenze, rendendo possibili nelle aree coperte servizi ubiqui e istantanei per imprese (ad es. Robotica e Industria 4.0, logistica e distribuzione, manutenzione) e famiglie (ad es. multiparty applications e accesso banda larga wireless)”.
- “Gli alti costi delle frequenze in Italia sono ulteriormente aggravati da una normativa specifica italiana sulle emissioni radiomagnetiche. Tale normativa impone limiti (pari a 20Volt/metro e 6Volt/metro nelle zone ad alta presenza umana) molto più restrittivi di quelli in vigore nella maggior parte degli altri paesi Europei, a loro volta molto al di sotto dei limiti di nocività ipotizzati. Poiché il 5G si basa su frequenze più elevate (che si propagano a minor distanza) il mantenimento degli attuali limiti implica che una completa copertura 5G richiederà un numero molto più elevato di stazioni radio di quello attualmente in uso per 3/4G, con implicazioni di costo e ambientali estremamente sfavorevoli e un lento sviluppo del servizio”.
Meno antenne 5G se si alzano i limiti
In altre parole, a parità di limiti elettromagnetici per realizzare la nuova rete 5G sono necessarie molte più antenne di quelle oggi usate per le generazioni 3G e 4G. Per accelerare il roll out del 5G si propone di innalzare i limiti di emissione. Vedremo se sarà una via percorribile dal Governo Conte, considerato che da anni si parla di innalzare i limiti di emissione ma che nessun governo ha mai avanzato una proposta di per sé impopolare per quanto assolutamente legittima e utile per lo sviluppo del nuovo standard.
Piano fibra nazionale: rete unica e impegni cogenti
Per quanto riguarda la fibra, il documento del Cts prevede un capitolo a parte sull’accelerazione della realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni. La parola “fibra” è presente ben 12 volte nel documento di Colao, un capitolo a sé ce l’ha il Piano Fibra Nazionale. A questo proposito, si legge nel documento che è necessario “(i) Sviluppare un piano per il completamento della copertura nazionale della rete in fibra (ii) Estendere la logica di gara per lo sviluppo di un’unica rete in fibra ottica a tutte le aree oggi senza impegni cogenti di copertura (c.d. B grigie, C/D senza impegni cogenti, ecc.), sostenendone parzialmente i costi con finanziamenti governativi e imponendo al fornitore vincente condizioni cogenti di realizzazione nonché garanzia di accesso competitivo a pari condizioni tecnico/operative a tutti gli operatori. Sanzionare la mancata realizzazione delle aree di impegno”.
Il lockdown ha allargato il digital divide
Secondo il documento, il contesto emerso dal lockdown accentua i problemi di divario digitale: “Il lockdown conseguente all’epidemia Covid-19 ha impresso una forte accelerazione alla digitalizzazione del mondo sociale, economico e istituzionale, allargando il divario tra chi può fare affidamento su connessioni ultra-broadband (UBB) e chi ne è oggi privo/è ubicato in aree con copertura inadeguata”.
▪ Questo rende ancor più impellente l’obiettivo di chiudere il gap di cui l’Italia ancora soffre rispetto ai paesi più avanzati, e garantire in tempi rapidi l’accesso universale e ubiquo alla connettività ultra-broadband per non penalizzare nessun segmento di popolazione e per massimizzare l’adozione di tecnologie future-proof e ad alta performance.
▪ In un mercato come quello italiano caratterizzato da prezzi per l’utente finale inferiori a quelli in essere in altri paesi, lo sviluppo delle infrastrutture UBB nelle aree meno attrattive non consente ritorni adeguati per garantire investimenti privati, e necessita pertanto di un supporto pubblico.
Puntare su FTTH, nuove gare in aree grigie non coperte
Cablaggio in fibra della PA
Per quanto riguarda la PA, il piano prevede di “Pianificare l‘installazione di accessi in fibra in tutti gli edifici della PA, con particolare attenzione a scuole e strutture socio-sanitarie e amministrazioni locali per rendere possibile il passaggio a servizi digitali ai cittadini, smart working degli impiegati e accesso universale a Dati della PA”.
Il contesto
Le reti a banda ultra larga offrono alte velocità e ridotte latenze, rendendo possibili collegamenti video, invio e scarico di larghe masse dati, accesso a banche dati in cloud e applicazioni remote a bassa latenza, particolarmente necessarie per applicazioni quali ad es., l’insegnamento supportato da video ad alta definizione, le videoconferenze multiparty, e la telemedicina (dalla consultazione remota di immagini alle visite mediche via video)
▪ E’ necessario garantire accesso a questi servizi in tutto il Paese, evitando pericolose derive di digital divide sanitario e educativo
a. Lanciare un piano per l’attivazione di connessioni con in fibra per tutte le strutture sanitarie e scolastiche italiane
b. Prevedere un piano di installazione e manutenzione accessi wireless in tutte le stesse
C’è da dire a questo proposito che un piano di 400 milioni per cablare le scuole è già stato annunciato dal Cobul, così come è stato lanciato un altro tema, quello dei voucher per la domanda, che rappresenta un altro capitolo del piano di Colao.
Sussidio Digital Divide
Il documento prevede di “Concedere voucher per sostenere l’accesso alla banda larga delle fasce meno abbienti della popolazione, focalizzato sulla migliore tecnologia disponibile localmente e differenziato tra fibra e altre tecnologie”.
Contesto
▪ La necessità di banda ultra-larga domestica si scontrerà con la difficile situazione economica di molte famiglie, che potrebbero non essere in grado di sostenerne i relativi costi, vedendosi da un lato private di accesso adeguato a un’ampia gamma di servizi, e riducendo dall’altro la convenienza all’investimento per lo sviluppo delle reti da parte degli operatori di telecomunicazioni
▪ La disponibilità di servizi con prestazioni inferiori (FTTC) a prezzi di mercato sostanzialmente allineati a quelli delle reti in fibra (FTTH) può rivelarsi nel medio periodo un ulteriore elemento di penalizzazione in entrambe le dimensioni sopra menzionate.
Azioni specifiche
a. Finanziare e pianificare le modalità di erogazione di voucher per famiglie bisognose (base ISEE) per l’attivazione in banda larga con tecnologia FTTH.
b. Finanziare e pianificare le modalità di erogazione di voucher per famiglie bisognose (base ISEE) per l’attivazione in banda larga con tecnologia FTTC, di minore entità rispetto a quanto previsto per attivazioni FTTH.